DEE e REGINE... JEZABEL, REGINA d'ISRAELE

DEE  e REGINE... JEZABEL, REGINA d'ISRAELE

 

Arriva dalla fertile terra dei cedri. Arriva con la sua bellezza, la sua grazia e la sua voglia di vivere, ma porta con sè qualcosa che Jhwh, il Dio del suo nuovo popolo, aborrisce e teme più di ogni altra cosa: un altro Dio. Baal.  Jhwh è un Dio geloso degli altri Dei. Vuole essere  l'unico e il solo e minaccia di gravi castighi il suo popolo, se si allontana da lui per andare incontro a nuove Divinità.

Figlia de Ethbaal, Re di Sidone, Jezabel va sposa al Re di Israele Akab che l'accoglie a braccia aperte assieme ai suoi Dei: Baal ed Ashrat ed ai suoi culti della fertilità e dell'amore.
Akab abbraccia con entusiasmo i nuovi culti, accoglie gioiosamente questi nuovi Dei tanto amati dalla sposa; in loro onore fa erigere Templi ed Altari. 
A Baal, ma soprattutto ad Ashrat, di cui la Regina è la Grande Sacerdotessa ed in cui la Dea ha profuso tutta la sensualità, la forza vitale, la libertà sessuale. Non c'è vergogna, in lei. Non ci sono pudori .C'è, invece, la sessualità sacra, la prostituzione sacra.
Bella, affascinante, coraggiosa, il suo carisma è prepotente, assolutamente superiore a quello del marito il quale ne é  completamente affascinato e sedotto. Il Re le concede tutto: i riti, le danze, i canti delle sacerdotesse-prostitute condotte con sè dalla sua terra, assieme all'incenso ed alla mirra.
Determinata e spietata, Jezabel non esita a sbarazzarsi di tutti quelli che la osteggiano, mentre riempie di favori e ricompense, coloro che la seguono. 
 
Forte e coraggiosa, Jezebel aveva anche uno spirito guerriero; sprezzante del pericolo e della morte, era lei che, in veste guerresca, affrontava i nemici del Regno. Era lei a reggere le sorti del Regno, a  sollecitare le decisioni del Re, a stringere alleanze o combattere nemici. E, proprio come una antica  regina.guerriera, non esitò a difendere il culto cui era fedele: il culto della Dea.Madre.
 
La potente voce del profeta Elia, però, si levò presto su di lei e sul regno idolatra. Dopo ripetuti quanto inutili tentativi, il  profeta passò all'attacco e sfidò i sacerdoti di Baal a mostrare la potenza del loro Dio. La sfda avvenne sul Monte Carmelo e quello che riporta la Bibbia è quanto segue:
"...furono fatte accatastare due pire di legno e si invocarono le rispettive divinità, Jehw e Baal,  affinchè le pire prendessero fuoco. Un fulmine, accese quella del profeta Elia e dei suoi seguaci; restò invece intatta quella dei seguaci di Baal."
Di fronte al prodigio, i seguaci di Jwhw, incitati dal profeta, si scagliarono contro i sacerdoti di Baal massacrandoli. Quando la Regina seppe del massacro, giurò vendetta, ma il profeta,  terrorizzato, fuggi in Giudea.
 
La potenza di questa Regina sembrava imbattibile, ma il suo declino cominciò quando organizzò la morte di un latifondista la cui proprietà confinava con quelle del Re, a cui  l'uomo si era rifiutato di vendere una vigna e la fine arrivò con la morte del Re. Morto Akab,infatti, il regno passò nelle mani di suo figlio Joram. Il profeta Elia, però, rientrato dall'esilio, complottò contro di lui e la Regina. Anche Elia morì, ma il suo successore, Eliseo, continuò l'opera del grande profeta e prese a tramare ai suoi danni, istigando il generale Jehu che fece uccidere prima Joram, poi la Regina.
 
Jezabel morì per mano di due eunuchi fedeli al generale, i quali la gettarono giù da una finestra e il suo corpo venne lasciato divorare dai cani, così come aveva peofetizzato Elia. 
A quell'appuntamento la Regina si era presentata vestita con estremo  lusso e ben truccata, come per andare ad un festino. Questo accese la fertile fantasia dei redattori biblici che interpretarono quel gesto come un tentativo di seduzione nei confronti del generale. Si trattava, invece, secondo i pareri più pacati e soprattutto super partes degli attuali studiosi e ricercatori, soltanto di un modo elegante e regale di andare incontro ad una morte inevitabile, proprio come già altre Regine avevano fatto e avrebbero fatto, prima e dopo di lei.
Un riscatto dovuto, dunque! .. Il riscatto dell'immagine totalmente negativa di questa Regina agli occhi del mondo. Se, invece, si osserva la vicenda sotto  un'altra ottica e cioè quella del contesto sociale e storico in cui si colloca, il giudizio negativo si attenua notevolmente. 
Dal punto di vista della casta sacerdotale di Jhwh, è chiaro che l'arrivo di queste due Divinità, Baal e Ashra, era visto come una grave minaccia al culto del loro Dio  e  la strenua resistenza  opposta dalla Regna, come grave  offesa alle sue  leggi.  Dal punto di vista della Regina, però, si trattava di una limitazione alla sua libertà di culto. Jezabel non si sarebbe mai sottomessa alla società profondamente maschilista del marito e  per questa ragione difese con ogni mezzo, lecito e non, l'autonomia di un culto tutto femminile come quello dedicato alla Madre.Terra
 
Il nome di questa Regina è sempre stato, in passato, pronunciato con diprezzo ed accostato a pratiche di prostiertàtuzione, depravazione, licenziosità. Nella Bibbia era chiamata anche "Nemica di Dio". In. realtà, lei era nemica di un solo dio: Jwhw, il Dio dal nome impronunciabile, il Dio nascosto  Il Dio geloso del suo popolo profondamente maschilista. Lei, invece era una donna libera. Libera come lo erano le donne fenicie, che godevano di grande  indipedenza dall'uomo.... e come non lo erano, invece, le donne bibliche... per le quali lei stava diventando un richiamo.
Inizialmente il suo non deve essere stato un matrimonio d'amore, ma di Stato e convenienza: la principessa fenicia che andava sposa ad un Re straniero. Una pedina di una grande scacchiera. Come tante altre principesse: egizie, ittite, babilonesi, ecc. Lei, però, possedeva carattere e temperamento. Il suo seguito non era costituto solo da belle danzatrici, cantanti, suonatrici e ancelle, oltre che da eunuchi,  servi e paggetti, ma anche  dal corpo sacerdotale maschile e femminile degli dei Baal ed Ishtar... e gli anatemi del solito profeta ... questa volta nellla figura di Elia, piovvero su di lei e sulla corte come  fulmini e saette.
Conosciamo, in questa storia,  un profeta Elia maldicente e ostile, il quale, però mostra di possedere le stesse inclinazioni assassine di colei che sta accusando,  infatti egli ordina  il  massacro  dei seguaci di Baal, proprio come la Regina aveva fatto uccidere coloro che l'avevano ostacolata.
Elia contro Jezabel! Entrambi con le mani grondanti del sangue degli oppositori, ma giudicati con un codice diverso ed opposto: mentre gli assassini della regina e dei suoii seguaci sono condannati, i massacri di Elia e dei suoi seguaci sono esaltati. Esaltati al punto che nella Bibbia si dirà che a premio di quel massacro, Jhwh  volle ricompensare  il profeta inviando una pioggia benefica dopo tre anni di siccità,