INNO ad OSIRIDE il GRANO-DIVINIZZATO

INNO  ad OSIRIDE il  GRANO-DIVINIZZATO


OSIRIDE e il GRANO DIVINIZZATO

Che io viva o muoia, io sono Osiride.
Io entro dentro e riappaio attraverso te,
mi decompongo in te, creo in te,
cado in te, cado sul fianco.
Gli Dei vivono in me perché io vivo e cresco nel Grano
che sostiene gli Onorati.
Io ricopro la terra.
Che io viva o io muoia, io sono Frumento,
non vengo mai distrutto.
Io sono entrato nell'Ordine,
confindo nell'Ordine,
divengo Padrone dell'Ordine,
emergo dall'Ordine,
rendo distinta la mia forma.
Sono il Signore di Chennet,
sono entrato nell'Ordine
ho raggiunto i suoi limiti...

 

nota: epoca "Testi dei Sarcofagi" - l'identità del defunto è associata all'anima di  Osiride, che è il Grano in tutte le sue trasformazioni: viene sparso per terra, entra nel sottosuolo, si decompone e germoglia per rivivere attraverso la vegetazione che ricopre la terra, secondo  l'Ordine naturale e precostituito delle cose: la MAA'T.  L'anima, dunque,  si identificava con lo spirito della natura universale, anche se tendeva a perdere la propria individualità.
Contrariamente, all'epoca dei "Testi delle Piramidi", l'anima del defunto si identificava con l'Anima del Dio destinata a rinascere come  stella.