LE ONDINE

LE  ONDINE
Favolose creature della letteratura nordica, le Ondine erano Geni femminili dalla natura benevola, fatta qualche eccezione.

Il loro elemento era l’acqua, per cui abitavano mari e fiumi.

Le Ondine marine, figlie di Ager, Re del Mare e di Ran, la bellissima sposa, avevano come compito guidare i naviganti, soccorrere i naufraghi e, se possibile, riportare alle madri i marinai annegati.
Erano nove e i loro nomi ricordano le saghe vichinghe e nibelunghe:
Himinglifa – Dufa – Hadoha –Hedring –Udir – Hronn –Bylzia – Bora – Kolga.
Quando non erano impegnate a proteggere o soccorrere naviganti, passavano il tempo giocando e nuotando con tritoni, delfini, cavallucci marini ed altre creature del mare. Oppure se ne stavano sugli scogli e promontori a suonare, danzare e cantare, poiché una delle loro qualità era il suono struggente della voce, capace di incantare ogni creatura.
Erano creature bellissime, ma dalla vita in su, poiché erano creature ibridi: metà donna e metà pesce.
 


Anche le Ondine di fiume lo erano.
Queste abitavano le insenature di fiume, scogli, grotte, argini informi e, come le compagne marine, accompagnavano i naviganti fluviali con i loro meravigliosi canti e come quelle, erano bellissime e piene di fascino.
Avevano lunghissimi capelli che coprivano spalle e seni, fluttuanti al vento e dai riflessi blu, che ornavano con fiori e minuscole conchiglie.
Erano immortali, ma non possedevano un’anima, per cui, in caso di mortalità, sarebbe stato loro precluso andare in Paradiso.
Però, avevano una possibilità per guadagnarsi l’Anima: far innamorare di sé un mortale e dargli un figlio.

Struggenti leggende sono nate intorno agli amori, spesso infelici e tragici, nati tra un’Ondina ed un mortale, nonostante che l’Ondina ne conoscesse l’epilogo in anticipo. Sì! Poiché queste mitiche creature possedevano anche il dono della preveggenza e potevano leggere il proprio futuro attraverso quello di chi stava loro accanto.
Di indole benevole e pacifica, erano, però, implacabili se ingannate o umiliate, come si leggerà nelle leggende che seguono.