MACCHU PICCHU L'ALIENO

MACCHU PICCHU  L'ALIENO

MACHU PICCHU: L'ALIENO

CAPITOLO  I

 

MADRID.

A fine Maggio il tempo già annunciava l’estate. Belle giornate di sole mettevano ottimismo nella gente.

Alicia Ortega era entrata nel suo posto di lavoro con un sorriso a 32 denti. Ispettrice di assicurazioni da circa tre anni, lavorava per le Assicurazioni Riunite da circa 5. Proprio quel giorno era il suo compleanno, 29 anni. Quella sera avrebbe cenato con sua madre, Evita, suo fratello, Hernando, tre anni più di lei, sua cognata Trella e la sua amica da sempre e collega, Milagros Gomez. Niente di che, cena in famiglia, ma cosa c’è di meglio ? solo tre mesi prima, aveva interrotto la sua storia con un fidanzato, Xavier Ferrer, ma non lo rimpiangeva. In fondo era stata una storia banale, come tante e, come tante, finita. Ora si godeva la “ libertà riconquistata “, come lei stessa diceva. Come entrò nel suo ufficio, Milagros le venne incontro abbracciandola e baciandola affettuosamente << Auguri Alicia! Auguri e ancora auguri ! pronta per la cena di questa sera ? >> << Guarda che sarà una normalissima cena >> << Ma come ? io non ho fatto neanche colazione per preparare lo stomaco ! ci scommetto che tua madre starà già cucinando >> << Allora, per quanto riguarda la colazione ora ci prendiamo subito un buon caffè, per quanto riguarda mia madre non lo so. Questa mattina non l’ho neanche chiamata >> << Invece sai chi ti ha chiamato ? il direttore generale. Sei attesa da lui … subito >> << E che vuole da me ? >>

<< E che ne so, mica me lo ha detto … che hai combinato ? >> << Ma chi ? io ? non sono mai assente a parte le ferie, non sono mai in ritardo … che devo aver combinato>>  <<L’unico modo per saperlo è andare da lui. Si è raccomandato che te lo dicessi ed ha sottolineato la parola “ subito “. Vai, al caffè ci penseremo dopo.

Con un po’ d’ansia e tanta curiosità, Alicia si ritrovò davanti alla porta su cui una targa recitava pomposamente “ DIRETTORE GENERALE “. Venne ad aprire la segretaria, Sonja, una donna sofisticata in tutto, dal trucco all’abbigliamento, al modo di comportarsi, in una parola, antipatica. Fece accomodare Alicia nel salottino d’attesa ed avvisò il capo tramite interfono, poi le si rivolse con la voce che stillava ghiaccio ad ogni parola <<Prego, può entrare >>.

Juan Diaz, direttore generale della Assicurazioni Riunite, 60 anni portati alla grande, l’accolse molto cordialmente  <<Signora Ortega, prego, entri >> le andò incontro a mano tesa e strinse quella della donna con molto calore << Lo gradirebbe un caffè ? non della macchinetta, per carità, di quello buono. Io lo prenderei molto volentieri >> << Grazie direttore, sì >> Diaz aprì la porta e si rivolse a Sonja che, con aria scocciata, si alzò ed uscì << Mai un sorriso quella donna, però è in gamba, ma la prego, si segga pure … dunque, prima prendiamo il caffè e poi parliamo, che ne dice ? >> << Come preferisce direttore >> << Sì, preferisco. Vede Alicia, non mi piace essere interrotto mentre parlo di cose importanti, neanche se ad interrompermi è un caffè … allora, leggo dalla sua scheda che oggi è il suo compleanno, le faccio gli auguri e … >> prese un piccolo pacchetto che già era sulla scrivania e glielo porse << … posso darle questo piccolo regalo ? niente di che, per dirgliela tutta è uno dei nostri gadget, ma glielo offro con affetto se permette >>

Alicia prese il pacchettino e l’ansia crebbe. Pensò tra sé “ perché ? cosa ha da dirmi di così tragico da addolcirmi con un regalino “. Sonja entrò con un vassoio contenente un bricco di caffè fumante, due tazzine e vari tipi di zucchero, il direttore versò subito del caffè nelle tazzine e << Grazie Sonja, può andare e, per favore, non mi passi telefonate e non faccia entrare nessuno >> << Sì direttore >>. Juan Diaz non perse altro tempo << Allora Alicia … lei è giovane, non sposata, non ha figli, ma la cosa più importante è che è brava, se lo lasci dire. in tre anni che fa l’ispettrice presso di noi non c’è caso che le sia stato affidato che lei non abbia risolto al meglio >> << La ringrazio direttore, ma devo dire che ho avuto anche fortuna e poi erano casi semplici >> << Non esistono casi semplici Alicia, e la fortuna … è solo una componente, importante, ma inutile se non si è bravi e lei lo è, se lo lasci dire. Non indoro nessuna pillola, se è questo che sta pensando, sto solo dicendo quello che penso. Ma arriviamo al dunque. Come lei sa, da un paio d’anni la nostra compagnia ha allargato il suo raggio d’azione. Ormai abbiamo filiali non solo in Europa, ma anche oltre oceano … ecco, è qui che dobbiamo intervenire. Da una decina di mesi abbiamo dovuto far fronte a furti diciamo strani … in Perù, a Lima >> << A Lima ? >><<Sì, lì assistiamo diversi enti, fabbriche, negozi e, tra i negozi, dieci oreficerie. Proprio le oreficerie che, appunto da una decina di mesi, denunciano dei furti, la polizia locale brancola nel buio >> << Addirittura ? >> << I titolari denunciano furti … strani è dir poco. Innanzi tutto non c’è effrazione, poi chi ruba non ruba collane, bracciali anelli e quant’altro, ma solo ed esclusivamente piccoli lingotti d’oro. Le videocamere di sorveglianza esterne ed interne non riportano nulla, nulla di nulla. E, attenzione, non risultano interrotte e poi riattivate, nossignore, riprendono regolarmente … niente.>><<Ma come può essere ? >> << Bella domanda … ma questo è. Le videocamere sono state controllate e ricontrollate da specialisti del settore, ma non risultano minimamente manomesse. I gestori delle oreficerie sono fuori accusa. Se fossero stati loro avrebbero chiuso le video cosa che, ripeto, non è avvenuta. Sono stati messi guardiani notturni che non hanno riscontrato nulla, neanche quando il furto è comunque avvenuto >> << Può essere che non comprendo ? >> << Può essere e come, Alicia. Come ho detto la polizia locale non è riuscita a capacitarsi ed ha alzato le braccia. Lei si è arresa, ma noi paghiamo >> << Ma non abbiano filiali a Lima ? >> << No, tutto avviene on line e finora è tutto andato bene, cioè, fino a circa dieci mesi fa. Ma dobbiamo uscirne >> << Le oreficerie vendono anche piccoli lingotti d’oro ? >> << Ultimamente sì. E’ dilagata, e sta ancora dilagando, una moda a Lima. Lingottini d’oro. Si possono usare come si vuole : pendenti, ciondoli, orecchini, incastonati in anelli eccetera >> << E chi ruba, ruba solo quelli ? >>

<< Esattamente Alicia, solo ed esclusivamente quelli, tralasciando oggetti anche di valore molto maggiore. Ma fosse solo questo, come le ho detto non si vede nulla, tutto regolare, neanche forzata la cassaforte, niente >> << E noi come intendiamo muoverci ? >> << Con lei Alicia >> << Come scusi ? >> << Questo è un biglietto aereo Madrid/Lima, questo è il documento che attesta una prenotazione nel “ Incas Hotel “ sempre di Lima e questo è il contratto di noleggio di una macchina, agenzia autonolo presso l’aeroporto … ecco … questi sono i documenti. Il tutto senza termine, cioè, non me la sento di quantificare il tempo per cui si regoli lei. Per sei mesi è tutto pagato, ma se le servirà di più non dovrà far altro che dircelo e noi allungheremo >> << Ma … il che vuol dire che … io dovrò andare a Lima ? >> << Sì Alicia. Se c’è una persona che ha la probabilità di svelare l’arcano … beh, quella è lei >> << Direttore … io la ringrazio per la stima, ma … >> << E’ già deciso. Alicia lei partirà dopodomani mattina >> << Dopo… >> << Sì. Tenga presente di quanto ora le dirò : i mesi estivi vanno da Dicembre ad Aprile. In questi mesi la temperatura è di circa 21/28 °C. l’inverno va da Giugno a settembre, la temperatura va da 5 a 12/10 °C. i restanti mesi sono o primavera o autunno. La differenza oraria da Madrid sono di circa sei ore, esempio : se qui sono le 12 a Lima sono le 6 di mattina … mi sono documentato bene ?>> << Ma direttore io … >> << Non si preoccupi Alicia, se ci riuscirà, come credo, bene, ma se non ci riuscirà nessuno la metterà in croce, ma almeno avremo provato tutto … ah, dimenticavo, questo è l’elenco delle oreficerie da noi assistite. Vi troverà i nomi dei proprietari, gli indirizzi eccetera … domande ? >> Alicia era letteralmente inebetita. Se qualcuno, in quel momento, le avesse chiesto come si chiamasse … beh, avrebbe dovuto pensarci un po’. Juan Diaz prese quel silenzio come assenso, si alzò dalla sua poltrona, le tese nuovamente la mano e << Buon viaggio signora Ortega, mi tenga informato. Per lei ci sarò sempre >>

La famosa cena di compleanno e tutto il giorno successivo passarono su Alicia come un rullo compressore. Sembrava completamente annientata. La madre, suo fratello la sua migliore amica e la cognata sembravano a lei come quattro persone che si davano da fare, valige, bagagli e quant’altro, li guardava, li aiutava anche, ma come se tutto dovesse essere preparato per qualcun altro. Si ritrovò all’aeroporto, si ritrovò a salutarli tutti. Si ritrovò a promettere di farsi sentire, di collegarsi con la webcam … si ritrovò in volo … si ritrovò a Lima.
(continua)

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