Tecniche di Costruzione delle Piramidi egizie (terza parte)

Tecniche di Costruzione delle Piramidi egizie (terza parte)
Tecniche di Costruzione delle Piramidi egizie (terza parte)
 
 
 
Che cosa sappiamo di sicuro? Molto poco
Quale fosse la topografia dell'altopiano di Giza non si sa per certo, ma è lecito supporre che ci sia stato un notevole cambiamento. Serie ricerche stabiliscono che prima della Quarta Dinastia dei Sovrani non vi erano Piramidi a Giza e che non ve ne furono costruite dopo. Ciò, soprattutto a causa dello spazio limitato del sito. Oggi ogni serio ricercatore è pronto a sostenere che, proprio a causa di spazio e di logistica, la costruzione delle piramidi non può essere opera di milioni di persone. Per valutare l'entità della manodopera si sono fatti vari tentativi. Dagli ultimi studi si stima che in un secolo circa siano stati ammassati materiali vari (legno, fango, pietre, ecc) per un valore approssimativo di 2, 5 milioni di tonnellate (2 milioni, calcolando il vuoto di vani, condotti, gallerie) e che il progetto avrebbe richiesto 14 567 persone, ed un picco di 40 000; Senza l'uso di ruote e accessori in ferro, ecc...
Si è detto che deve essere stata completata in circa 10 anni e che il numero dei blocchi è stato sistemato al ritmo di 180 l'ora, ossia 3 al minuto. Così si è detto . Ma in base a quali calcoli? In base al numero di blocchi ed al numero degli anni impiegati… Intanto si fa presente che non si può conoscere esattamente il numero dei blocchi, che oscilla dai 2 milioni e mezzo ai 2 milioni… una sostanziale incongruenza, dunque. Incongruenza maggiore, poi, è la media che se ne fa, non tenendo conto che la maggior parte di questi blocchi non sono di enormi dimensioni. Non lo sono quelli delle prime assise, di materiale calcareo e non granitico, ad esempio, per cui il trasporto e l’assisa, ha richiesto una sostanziale differenza di tempo ed energia.
L’errore comune di coloro che sostengono certe teorie, è di basarsi su supposizioni, ooltre che sulla fantasia.
Si sa che per trascinare il carico di una slitta ad un uomo occorre la forza di 12 kg. circa e si sa che per trasportare il materiale dalla cava alla sito, una squadra impiegava circa tre giorni. Da un calcolo approssimativo, e si sottolinea approssimativo, di alcuni ricercatori (come il Mendelssohn o il Perring, ecc) é risultato che vi furono impegnati circa 70 mila uomini stagionali ( per 3 mesi l'anno) più 1 0 mila lavoratori specializzati fissi.
I blocchi di pietra utilizzati furono davvero tanti, alcuni dei quali di proporzioni veramente enormi: milioni di blocchi provenienti dalle cave locali. Come furono, trascinati?
La teoria più accreditata, oggi, è quella della rampa, suggerita, tra gli altri, da archeologi del livello di Petrie e Wainright. Per essere efficiente la rampa doveva avere precisi requisiti
- una pendenza dolce, onde evitare che le slitte su cui poggiavano i blocchi di pietra non scivolassero all'indietro.
- una sufficiente larghezza per permettere una doppia corsia di slitte: una in salita e l'altra in discesa, in modo da non ostacolarsi.
- muri di sostegno laterali necessari alla sicurezza.
Sul tipo di rampa, invece, si discute ancora: perpendicolare o avvolgente?
La rampa perpendicolare poggiava su un solo lato della struttura e, mano a mano che aumentava in altezza, si restringeva in larghezza.
L'altra, invece, la rampa avvolgente, circondava tutta la struttura e le ipotesi sulla sua evoluzione sono varie e sono state più volte sperimentate con buoni risultati.
A proposito di rampe, una nuova teoria prevede l'uso anche di rampe interne. Secondo questa teoria, il progetto prevedeva l'uso di una rampa esterna per la costruzione del primo 30% della strutura ed una rampa interna per portare i blocchi sopra questo livello. Sempre secondo questa teoria, le pietre della rampa esterna venivano riciclate per i livelli superiori: questo risponde anche alla domanda su dove siano finite le pietre per costruirle. Secondo questo metodo,messo in atto da Houdin, ogni rampa all'interno della piramide terminava con uno spazio aperto dentro il quale una gru sollevava i grossi blocchi, azionata da 8 uomini che poi la sollevavano sulla successiva rampa interna. Houdin è anche convinto che che la grande galleria sia servita da scivolo per i contrappesi permettendo il sollevamento dei cinque blocchi di granito da 60 tonnellate che formano il soffitto della camera del Re
Lo svolgimento del lavoro di un'opera di tale impegno e proporzioni richiedeva etcniche e logistica particolari. Lo spazio limitato, come si è detto, non permetteva la presenza continuativa di quella folla immensa ipotizzata in passato, ma di una manodopera limitata e specializzata, impiegata a tempo pieno: funzionari e scribi, geometri e ingegneri, operai specializzati, ecc.. La massa di contadini ed operai veniva utilizzata a rotazione e solo per tre mesi.
Non deve essere stato facile coordinare il lavoro di tanta gente; le operazioni di cui occuparsi erano tante:
- evitare lunghe interruzioni
- procurare l'arrivo dei blocchi di pietra al momento giusto, evitando grossi depositi
- sostituire in tempo utile gli arnesi rotti
- predisporre il ricambio delle squadre di operai ed altro ancora.
Le squadre erano numerose: Squadra del Toro Possente, Squadra dell'Occidente Bello, Squadra dell'Orizzonte, ecc... ognuna con un compito ben preciso da svolgere: trasportare, misurare, enumerare, smussare angoli dei blocchi di pietra; posizionarli sulle slitte e trasportarli sulle rampe. Trasportare ed accatastare legna, acqua e vettovaglie. Fabbricare utensili e riparare quelli rotti. Martellare e tagliare la pietra con seghe di pietra o rame; fissare corde e fare mille altre cose ancora.
Come hanno fatto, ci si chiede, con i limitati mezzi a disposizione ad innalzare correttamente una piramide dal livello del suolo? Un piccolo errore, infatti, avrebbe compromesso e sfasato notevolmente la costruzione al vertice. Ecco che cosa hanno fatto: hanno innalzato la Piramde attorno ad un nucleo centrale e fatto ricorso ad un ingegnoso espediente, ossia ai contrafforti, opere murarie esterne di sostegno. Ciò permise anche una migliore stabilità del rivestimento esterno, costituito da blocchi di riempimento enormi e squadrati. Per evitare cedimenti, un ulteriore accorgimento fu quello di utilizzare per la fila più bassa, blocchi di granito che, per la loro durezza, costituivano una base più sicura.
Le tecniche di costruzione cambiavano col tempo: più evolute e perfezionate di quelle dei due secoli precedenti. Si cercava di ovviare agli inconvenienti ed agli ostacoli che man mano si presentavano; si sperimentavano nuove teniche, come l'invenzione dell'architrave e si predisponevano procedure per la sicurezza, come la costruzione di condotti di aerazione.
Esperimenti furono condotti nel 1997 ; fu costruita una piramide alta sei metri e larga nove metri, per un totale 405 tonnellate, con pietre del peso medo 2,2 tonnellate ognuna. Impiegarono solo tre settimane a farlo. Occorsero 44 uomini, utilizzando, scalpelli e leve, ma anche martelli di ferro. Lo fecero anche con strumenti di rame, e conclusero che ci volevanosolo più uomini per riparare gli strumenti rotti. Utilizzarono le leve e trascinarono le pietre su slitte di legno scoprirono che potevano trascinare una pietra da due tonnellate usando da dodici a venti uomini