Tecniche di Costruzione delle Piramidi egizie (seconda parte)

Tecniche di Costruzione delle Piramidi egizie (seconda parte)
Tecniche di Costruzione delle Piramidi egizie (seconda parte)
Quali sono,dunque, le domande che si fanno i piramidologi ed a cui si danno risposte?
- come hanno fatto a tagliare la pietra con i pochi mezzi di cui disponevano. In realtà qualche notizia sugli strumenti usati è arrivata fino a noi, così sappiamo che per tagliare la pietra di calcare, utilizzavano scalpelli di rame, seghe, trapani. Per le pietre dure, come il granito o il basalto, furono usate schegge di affilatissimo e durissimo diabase oppure materiale abrasivo quale sabbia di quarzo: un lavoro lento ma efficace
- come hanno fatto gli egiziani a trainare pietre da 20 tonnellate e collocarle in cima ala struttura a centinaia di metri di altezza?Ecco cosa suggerisce Erodoto: « Questa piramide era fatta come le scale, che alcuni chiamano gradini ed altri livelli. Quando questo la sua prima forma era stata completata, gli operai usavano corti tronchi di legno come leva per sollevare il resto delle pietre; sollevavano i blocchi dal suolo sopra il primo livello di gradini; quando la pietra era stata sollevata, era posta su un nuovo livello che poggiava sul primo, e da qui tramite la leva veniva spostata al successivo.
Uno dei principali problemi dei primi costruttori deve essere stato proprio questo. La risposta la troviamo, forse, nella tomba di Diehutihotep, in cui vi è una pittura raffigurante 172 uomini che trascinano una grossa statua con una slitta; peso stimato, 60 tonnellate circa. Non si sa quale tecnica abbiano usato gli egizi, ma i ricercatori hanno sperimentato un metodo per spostare blocchi fino a 2,5 tonnellate, avvolgendoli in apposite "macchine" e facendoli rotolare, invece che trascinarli, sopra una rampa con una inclinazione del 25% , per cui sarebbero bastati solo 18 uomini. Un metodo valido, però, fino alle 2,5 tonnellate e non di più.
- a chi suggerisce l'utilizzo delle rampe nella costruzione della piramide, i piramidologi chiedono dove sono finite le pietre per costruirle. La risposta la dà Diodoro Siculo. Ecco che cosa dice: "... la stessa moltitudine di operai che eressero i tumuli rimassa di materiale nel suo luogo di origine; dicono che 360 uomini furono costantemente impegnati nel lavoro, prima che l'intero edificio fosse finito alla fine di 20 anni di lavoro. »
- Che in alcuni testi antichi si parla di "esseri venuti dal cielo" che volavano in aria con "barche" e portarono le leggi e la saggezza. A costruire le piramidi, affermano, sono atati gli alieni e non gli egizi e aggiungono che ciò sarebbe avvenuto circa 10.500 anni prima di Cristo... forse anche ad opera di una civiltò perduta, come Atlantide e che, quindi, i Faraoni le abbiano soltanto portato alla luce dopo millenni di parziale sepoltura nella sabbia del deserto.
Sempre questi piramidologi, dicono anche che il governo egizio, oggi, nasconda prove e non permetta scavi. Secondo altri a costruirle può essere stata una razza di uomoni-giganti e che lo testimonierebbe il rinvenimento di una tomba a Sakkara con sepolto un uomo alto 2.5 metri Un sepolcro, infatti, è realizzato in un materiale sconosciuto nell’antichità. La pietra è stata letteralmente scavata nella roccia e le pareti sono lisce come marmo, sembrano realizzate con una tecnologia laser di altissima precisione. Tra l’altro, la superficie della pietra sembrava come fusa. La tomba è stata poi decorata con una sostanza simile al piombo.
- c'è poi chi sostiene che all'interno e sotto la Sfinge vi siano camere nascoste che custodiscono tesori o segreti. Fino ad oggi sono stati individuti tre tunnel piuttosto corti e completamente vuoti e nessuna stanza segreta; ci sono poi altri passaggi,ma sono stari scavati proprio da quelli che erano alla ricerca di quei supposti tesori.(continua)