Cap. IX - L'attacco parte prima

Cap.  IX  -  L'attacco  parte prima

"LA VITA VAL CENTO CAMMELLI" (proverbio beduino)

Chiedevano di parlamentare e raggiunsero la tenda di Harith scortati da una dozzina di uomini di Rashid.

Inoltrandosi nel campo, passarono al galoppo davanti alla tenda della madre di Ibrahim.
Fatima, all'interno, li vide arrivare e li additò ad Alì, il  minore dei figli di Alina.
"E' Amud!" disse in tono di apprensione e rammarico; donne e bambini erano raccolti tutti lì con un gruppo di giovani bene armati.
"Stai tranquilla. - provò a rincuorarla il fratello di suo marito -  State tutte tranquille. - aggiunse con un sorriso rassicurante che gli distese il volto dai lineamenti da adolescente, che non aveva conosciuto ancora l'uso del rasoio - Rashid, il nostro rais, sistemerà le cose. La sua legge è la Legge di tutti, qui, ad Ar-Rimal ed è una buona Legge. Lui sistemerà le cose."
Fatima, però, non era affatto tranquilla e seguì con occhi preoccupati il drappello di cavalieri fino a che, smontati di sella, non li vide entrare, l'uno dopo l'altro, sotto la tenda dello sceicco Harith.
"As-salam  'alaykum!" (Pace su di voi!)
Salutarono entrando Amud, figlio dello sceicco Aws e Ben, figlio dello sceicco Kaza.
"Wa as-salam  'alaykum!"
Lo sceicco dei Kinda rispose al saluto ed invitò gli ospiti a prender posto intorno ad una stuoia su cui era posato un narghilè, la pipa ad acqua per fumare tabacco,  che indicò loro con un gesto della mano.
Il giovane Ben, irruente ed irrequieto, per primo fece l'atto di prendere la parola;  piccolo  di statura, scuro di colorito ed una mal ricucita ferita lungo la guancia sinistra, il giovane  mostrava chiari segni di impazienza.
Con un gesto imperioso ed autoritario della mano, però, Amud gli ingiuse il silenzio  ed esordì egli stesso, rivolto verso Harith.
" La nostra non è una visita di cortesia, sceicco.  Siamo qui per riportare a suo padre mia sorella Fatima, dopo l'onta del rifiuto!"
Secco e conciso, il giovane Amud, ma assai efficace, nella brevità del suo approccio;  l'accento  era assai duro.
Altrettanto secca la risposta di Harith,  lo sceicco Kinda.
"Nessuna onta! Fatima è onorevolmente e felicemente sposata con Ibrahim ib Assan."  precisò.
"Non erano quelle le condizioni del Trattato di Matrimonio della figlia dello sceicco degli Aws con lo sceicco dei Kinda.  - replicò con accento stizzoso il giovane - E vogliamo conoscere subito la vostra decisione."
"Fatima resta qui a Sahab."
L'intervento nella discussione di Rashid, il rais, dirottò immediatamente l'attenzione   su   di lui; nessuno aveva nemmeno lanciato uno sguardo al narghilè.
"Allora non rimane che cedere la parola alle armi! - Amud scattò in piedi -  Questo Concilio è concluso!"
"NO! - esordì Ben con accento assai contrariato; aveva seguito l'incalzare della disputa con sulla faccia un'espressione temporalesca - Questo Concilio sarà concluso solo quando anche i Kaza avranno avuto la loro attenzione." spiegò, lanciando uno sguardo di traverso ad Amud, che stava già guadagnando l'uscita.
"La risposta è no!" disse  con calma Rashid.
"Il rais dei Kinda intende negare giustizia ai Kaza?"  lo provocò l'altro; Rashid non accolse la provocazione e spiegò:
"Se Ibrahim ibn Assan dovrà rispondere di qualcosa, lo farà davanti al Gran Consiglio che si terrà fra venti giorni a partire da oggi ed a cui... - il rais fece seguire una pausa che riempì con silenzio pieno di significato, poi -  ed a cui, Harith, sceicco dei Kinda, prega  vivamente i Kaza quanto gli Asw, ad essere presenti." scandì con accento che non ammetteva replica.
Senza una parola, anche Ben  si diresse verso l'uscita, seguito dalla sua scorta.

 
Un'ora!
Questo il tempo stabilito per permettere ai due ambasciatori di lasciare il campo   e raggiungere le proprie postazioni ed agli uomini di Rashid di prepararsi all'attacco.
Sir Richard propose di mettere al riparo nel fortino  donne e bambini, ma Zaira si oppose e lo stesso fecero Letizia e Jasmine, le quali si dissero pronte ad aiutare le donne   incinte,  una mezza dozzina con Fatima e i bambibi qualora ve ne fosse stato bisogno, preferendo restare tutte sotto la tenda di Alina; Jasmine e Letizia, inoltre,  chiesero ed ottennero un fucile.   Zaira, invece, sulle prime rifiutò, accennando alla tigre che le trotterellava accanto, ma poi anche lei chiese una carabina.
Nel consegnargliela, sir Richard le sfiorò teneramente la mano; la ragazzza fremette. Si sollevò sulla punta dei piedi e lo baciò sulla guancia. Il lord, però,  sotto l'impeto di una passione  troppo a lunga trattenuta, l'avvinghiò a sé con il braccio libero, l'altro reggeva un fucile pronto all'uso,  la baciò appassionatamente.
"No!"
Zaira si sciolse all'abbraccio con espressione quasi terrorizzata in volto; il lord fece   l'atto   di replicare, ma una scarica violentissima di fuoco, all'esterno,  proveniente dal   limitare del campo, lo spinse di fuori e lo condusse, di corsa, oltre la Fontana del Fico  e le palme che circondavano l'oasi.
Vi trovò Harith ed Ashraf, il fratello minore di Ibrahim con un gruppo di uomini appostati dietro fusti di palme e i ruderi del fortino.
"Al riparo. - gli gridò Harit - Al riparo, sir!"
Il lord cercò riparo dietro una palma.
"Che cosa è successo? - domandò - Il tempo stabilito per l'inizio  delle ostilità era  di un'ora e non è ancora trascorso."