Cap. XII - ultima parte

Cap.  XII  -  ultima parte


La ragazza si ritrasse spaventata.
"Chi ti ha dato questo bracciale?" domandò Rashid trattenendola con la sua morsa d'acciaio.
"Me lo ha donato una ragazza." mormorò quella, atterrita dal tono e dal gesto.
"Quale ragazza? - ruggì Eashid -Parla, o, per Allah!... Rispondi."
"Non lo so. - rispose quella - Era molto gentile..."
"Straniero - s'intromise a questo punto l'uomo in piedi - Stai mal ripagando la nostra ospitalità."
"Stiamo inseguendo un gruppo di uomini che hanno rapito una ragazza della nostra tribù. - interloquì sir Richard - Questo bracciale appartiene a lei."
"Una ragazza con gli occhi verdi?" domandò l'uomo.
"E' lei! - proruppe il rais - Parlate. Ditemi, vi prego, quello che sapete di lei e della gente che era con lei."
"Erano in cinque... un vecchio e quattro giovani. - spiegò il beduino - Si sono fermati con noi poi hanno ripreso la pista."
"La pista per Ru'ays?" domandò Rashid; l'altro assentì col capo, parco nelle parole come in ogni altra cosa, come tutta la gente del deserto.
"Hanno su di noi un vantaggio di poche ore." osservò il lord.
Bevuto il caffé gli uomini di Sahab si alzarono, pronti a riprendere il cammino. Prima di staccarsi dai suoi ospiti, Rashid trasse da sotto il candido mantello un sacchetto tintinnante di monete che, dall'alto dello scalpitante cavallo, gettò nelle mani dell'uomo.
"La tua ricompensa." disse semplicemente, girando il cavallo per allontanarsi.
"Non ho fatto nulla che potesse meritare questo oro." disse l'uomo e sir Richard, rimontato anch'egli in sella, prima di spronare il cavallo lo salutò:
"Hai fatto molto, invece: hai aiutato l'uomo che chiamano il Leone del deserto."
"Lui... Lui è Rashid, il rais dei Kinda?" l'altro sgranò gli occhi.
"E' Rashid dei Kinda!" e l'inglese si allontanò seguito dallo sguardo stupito di quella gente orgogliosa di aver offerto una tazza di caffé all'uomo più potente di Ar-Rimal.

Dopo un serrato galoppo i quattro si fermarono presso uno wady asciutto per pernottare. Legarono i cavalli al tronco di un tamarisco e stesero ai suoi piedi le coperte.
Passò la notte; a turno avevano montato la guardia. Si alzarono col primo biancore apparso all'orizzonte. La rugiada aveva  ricoperto i rami e il tronco del tamarisco con un meraviglioso mantello iridescent su cui i primi raggi di sole disegnarono bizzarre ed effimere figure scintillanti: duravano solo un soffio e scomparivano con l'evaporazione delle gocce.