Quando la porta fu aperta ed ebbe visto la faccia del carceriere e un frate incappucciato, comprese d'essere stato condannato a morte e che la sua ora era giunta, poi riconobbe la voce del frate, che chiedeva di lasciarlo solo con il condannato per la confessione.
"Spaccamontagne…”
“Fai tutto quello che ti dico…”
Il finto frate si chinò sull’amico ancora disteso sul giaciglio di paglia.
“Ma cosa fai qui? – Raniero si sollevò - Chi ti ha dato questo saio?" bisbigliò all’orecchio dell’amico il quale aveva tirato un piccolo crocifisso di legno da sotto il saio.
"Un'anima pia!... Fratel Daniele, che assiste i condannati; ha già assistito alla condanna a morte di Rames."
"Rames?" stupìil ragazzo.
"E' stato giustiziato questa mattina...Tu non puoi sapere, certo, quello che è successo: quel pazzo ha ucciso il vecchio Ivan e ferito Pthos e Menes."
"Cooosa?"
"... in un eccesso di gelosia nei tuoi confronti, per amore della bella Marika:.E’ stato lui, con un certo bettoliere a denunciarci al Consiglio dei Dieci...così mi ha spiegato madamigella Mavera...E' lei che mi ha aiutato ed ha convinto il frate ad aiutarci, permettendomi di sostituirlo. All'isolotto del Buon Pastore troveremo cavalli pronti per lasciare la città.. Ma ora ascolta..."
Spaccamontagne espose il piano e Raniero ascoltava in silenzio poi lo abbracciò, riconoscente e commosso.
Così li trovarono i fanti incaricati di condurre il condannato sul luogo del supplizio. Erano entrati in silenzio e si erano fermati sulla porta, con le alabarde in mano.
Con loro c'era anche un uomo dall'aria molto autorevole, incaricato dal Comune di assistere all'esecuzione. Costui si accostò al condannato, spiegò la pergamena che teneva in mano e lesse:
"In nome dell'Eccellentissimo Consiglio dei Dieci e di Sua Altezza Serenissima, il Doge, io vi comunico, Raniero detto il Diseredato, che il Tribunale vi ha riconosciuto colpevole e condannato alla pena di morte per annegamento nel Canale Orfano."
Raniero chinò il capo senza rispondere e i quattro fanti lo circondarono.
Sempre in silenzio, il ragazzo seguì il falso frate, che apriva il mesto corteo; l'incaricato comunale e il boia venivano per ultimi.
Nel silenzio complice della notte, rotto solamente dall'eco che i passi si lasciavano alle spalle, il corteo attraversò scale e cunicoli e lasciò il tetro edificio.
Raniero aveva le mani legate dietro la schiena e per salire sulla gondola che doveva condurlo al supplizio, dovettero aiutarlo e il timoniere, che per l'occasione era un fante, si pose alla guida.
Dopo un breve percorso raggiunsero il Canal Orfano, reso tristemente famoso dalle esecuzioni di cui si era reso complice involontario… Canale che sarebbe stato più giusto chiamare Canale della Morte, come in effetti lo aveva ribattezzato il popolo.
Il primo a lasciare la barca fu il timoniere, seguirono il prigioniero e il frate, poi tutti gli altri; ultimo a scendere fu il boia, che si fece aiutare da un fante a portare corde e pesi. Uno sguardo di intesa corse fra i due e intanto, il finto monaco accostava la piccola croce alle labbra del condannato. Proprio nello stesso momento, nell'oscurità screziata di ombre, la luce delle fiaccole dei fanti illuminò le figure di due uomini incappucciati ed armati fino ai denti.
Erano comparsi sulla scena come d'incanto.
I due aggredirono i fanti e il finto monaco fece volar via il saio ed ingaggiò una lotta con l'ultimo fante poiché l'altro, il terzo, si era trovato prigioniero del pugnale del timoniere.
L'incaricato comunale, trovatosi solo, si avvicinò al boia.
"E' un tranello.- disse - Vogliono liberare il condannato." ma quello, con una risata di scherno, si liberò del cappuccio, mostrando all'esterrefatto signore, un volto sconosciuto.
"Voi non siete il boia!" esclamò sgomento.
"Proprio no, signore. Se volete il vostro valente strangolatore a pagamento, tornate nelle prigioni del Ponte dei Sospiri. Da qualche parte troverete un salame impacchettato… ah.ah.ah." rise.
Sopraffatti per numero e valore, gli uomini della Repubblica si arresero e il rappresentante del Consiglio tuonò:
"Non penserete che questo atto resti impunito? Chiunque venga condannato dal Tribunale dei Dieci è raggiunto ovunque…"
"Non questa volta, messere… - lo interruppe Spaccamontagne con un comico inchino - Non questa volta: la vostra giustizia non ci riguarda."
"Ma essa vi ragg…!"
"Staremo ad aspettare. – lo interruppe ancora il giovane con sarcasmo - Per intanto, portate i nostri saluti ai Dieci del Consiglio." replicò l'ex bandito voltategli le spalle poi raggiunse Raniero già ai remi della gondola; gli altri erano già lontano oltre il Ponte, inghiottiti dalle tenebre.
Seguendo il piano di fuga, all'isolotto del Buon Pastore Raniero e Spaccamontagne trovarono ad attenderli i cavalli con cui lasciare Venezia e la laguna.