ISTITUZIONE FARAONICA

ISTITUZIONE  FARAONICA

ISTITUZIONE  FARAONICA

Se, come disse Ecateo di Mileto, l'Egitto era un dono del Nilo, a sostenere la società era l'istituzione faraonica. Essa era la mente, l'anima, il cuore e la guida della società e qualsiasi paragone con qualunque altro tipo di società  non é neppure ipotizzabile.
Il Sovrano era al centro della storia e degli eventi di una società che non era guidata da precetti prescritti da Libri Sacri come Bibbia, Corano, ecc..  L'Egitto non ha mai avuto un Libro Sacro, né Rivelazioni o Apparizioni Divine che dettassero vincoli e comportamenti da seguire.
Il Faraone non aveva bisogno di "incontrare" Dio poiché egli stesso era Dio o Figlio di Dio, discendente di quegli Dei che regnarono sulla terra prima di lui.
Le Liste dei Faraoni, infatti, cominciano sempre da Regni  Divini:
- Regno degli Dei
- Regno dei Semidei o Esseri di Luce, figli di un Dio e di una donna mortale, ultimo dei quali fu il    Re-Scorpione, della Dinastia "O"
- Regno degli Uomini, primo dei quali fu Narmer

Le  origini della Regalità Divina risalgono ad epoca preistorica ed alla figura della stregone che nella società tribale era strettamente legata ai fenomeni della natura, la pioggia, soprattutto, da cui dipendevano pascoli, raccolto e bestiame. I primi sovrani conservarono gli attributi di questi capi stregoni:  bastone del comando, coda di leone,  barba posticcia, abito cermoniale, ecc.  Regalità  e Natura-Cosmo erano, dunque, strettamente connessi:  lo stregone d'epoca preistorica, capace di di controllare magicamente fenomeni atmosferici, si traforma nel Re  capace di esercitare il potere sulle Acque regolandone le piene, richiamare le piogge, allontanare la siccità, scacciare le tenebre, ecc...
Un legame con Cosmo e Natura davvero unico e particolare.
Ma  il potere del Re é legato anche alla sua forma fisica; quando questa comincia a decadere egli viene ucciso e le ceneri disperse per rendere fertile la terra.
Questo in età preistorica (vi sono cenni nei Testi delle Piramidi).
In età storica l'uccisione del Sovrano è solo simbolica e comprende un complesso  cerimoniale,  la "Festa Zed" o Giubileo, attraverso cui  egli riacquista forza e vigore per  tornare ad esercitare  il  "potere" sugli elementi della Natura.
Non si tratta, in verità,  di un potere dispotico e tirannico, come spesso si equivoca (cinema e letteratura) e si é equivocato in passato (storici come Erodoto o passi bibloci ), bensì di un comportamento di responsabilità ed equilibrio volto al raggiungimento del benessere del popolo.
Egli perciò é un sapiente, un dotto, un saggio. Studia gli Astri, le Acque, la Natura e frequenta Templi  e e Scuole alla ricerca di quegli Insegnamenti degli Antenati sui cui principi di saggezza poter  guidare la propria condotta,  che deve essere perfetta ed ineccepibile.
Egli é la personificazione della Ma'at, ossia la Verità, la Giustizia, la Rettitudine,  l'Ordine Cosmico Naturale e possiede anche i mezzi per provvedere ad istituire oppure restaurare la Ma'at che  sono la "Conoscenza delle Cose"e il "Verbo Creatore" o "Parola Magica", le He-Kau: con la seconda mette in atto la prima.

Ne consegue che, qualunque fosse il carattere meramente personale e umano di quegli uomini, la loro funzione e caratteristica regale-divina ne era nettamente scissa.
La morte di un Faraone, come tale e non come uomo, era un evento tragico e drammatico  per il Paese il quale lo viveva con angoscia e paura e nella trepida attesa del successore.
Sempre più spesso, però, questo successore era già presente,  Correggente del Faraone in carica e ciò per evitare tensioni e guerre dinastiche.
Quanto al Sovrano, la sua morte non era un evento conclusivo, ma solo un momento di transizione per salire in cielo e unirsi al suo  Creatore, abbandonando definitivamente la terra dove era vissuto quale "Horo incarnato".
Questa, dunque, la concezione di Sovrano durante l'Antico Regno, concretizzata e condotta all'apice attraverso la costruzione della "Mer", la Piramide, in cui viene coinvolto l'intero Paese.
Ma é proprio in quest'apice che inizia un sottile cambiamento nel concetto di una così  particolare istituzione:  il Re cessa di essere Dio e diventa Figlio-di-Dio , discendente  del  Dio che ha governato l'Egitto fin dall'origine del mondo. E ancora più tardi diventerà Per-Oa, Faraone, ossia Palazzo-Divino, ossia Incarnazione di Dio. E quel Dio sarà Horo e alla sua morte,  il Sovrano si identificherà con Osiride,  padre di Horo.

Il Faraone, dunque, é anche un uomo. Può accadere che la sua "divina influenza" si attenui, che gli Dei di cui é tramite si allontanino; la conseguenza (guerre, carestia, siccità)    ricade su  tutto il Paese.  Per questo occorre disporre non solo di "energie divine e soprannaturali", ma anche  di forze naturali e materiali e il Faraone dispone di entrambe: Magia e Soccorso-Divino, ma anche esercito e organizzazione amministrativa.
Nel Nuovo Regno i Sovrani dovettero  combattere per ottenere e conservare  il potere; i Sovrani-Guerrieri più famosi sono proprio quelli appartenenti a queste Dinastie.
Lo stesso Faraone ( il termine si fa risalire proprio a tale epoca, attribuendolo a Thutmosis III)
 scendeva in campo, quale incarnazione di Montu, Dio della Guerra, per  sbaragliare nemici ed assoggettare popolazioni, na anche per affermare il proprio prestigio  e la propria Regalità-Divina. E con Amenopeth III°  il concetto di regalità-divina raggiunse davvero l'apice,  con l'erezione di colossali statue del Faraone e di  Templi grandiosi, così da spingere il Sovrano a venerare se stesso fra gli Dei.
Lo farà anche Ramseth II, quando si farà raffigurare nella Triade di Tebe quale Figlio di Mut ed Ammon, al posto di Konsu.