"Accidenti di un accidentaccio cane!" Dario, che stava esaminando l'interno della barca, sollevò al cielo uno sguardo sconvolto.
Dario non era davvero un tipo impressionabile; si faceva sempre guidare, nelle cose e nelle situazioni, da un robusto raziocinio. Ciò che aveva visto, però, nascosto sotto un mcchio di pelli, era cosa da sconvolgere la mente meno ricettiva: rannicchiati sul fondo della barca , come nell'abbandono del sonno, giacevano tre corpi umani.
Vestivano di pelli, pellicce e tessuti assai grezzi; in testa portavano copricapo molto simili a cappucci; dai piedi alle gambe, fino alle ginocchia, avevano una specie di stivale costituito da un pezzo di pelliccia ben stretto da striscioline di pelle. I corpi si indovinavano robusti e prestanti, ma i volti, completamente nascosti dalle braccia, non si potevano vedere.
"Uomini... Qui ci sono degli uomini!" urlò.
"Uomini?... - Franco lo raggiunse di corsa, si chinò anch'egli sul fondo della barca ed anche a lui l'emozione l'emozione parve bloccare per un attimo perfino quello la facoltà di pensare -Per tutte le Galassie!.. Uomini! E non sembrano appartenere al nostro tempo."
I bel volto dai tratti gentili e fini e dall'aria disincantata dello studioso assunse un'espressione di stupefatta inquietudine. Franco era una persona poco incline a prestare attenzione alla banalità delle cose; preferiva spender tempo ed energie per cose speciali, come tuffarsi in buchi e stelle nane. Eppure, di fronte a quello spettacolo si sentì completamente catturato.
Raggiunsero tutti la barca e Liliana si sporse sulla destra agitando un braccio in direzione di un natante che era comparso tra le spaccature della banchisa e che avanzava facendo attenzione alle insidie nascoste o affioranti dall'acqua.
Erano quelli della Squadra C con gli strumenti necessari; uno di loro chiese:
"Che cosa c'é? Avete trovato qualcosa là dentro?"
"Uomini preistorici imprigionati sul fondo della barca." rispose Dario.
"Che diavolo stai dicendo? Vuoi prendermi in giro?"
"Guarda tu stesso."
Dario sollevò la coperta ghiacciata e le pupille dell'uomo strabuzzarono nelle orbite.
"Per la coda di Satanasso!"
Seguì un lungo silenzio durante il quale si sentiva solo l'affanno di increduli respiri: ognuno esultava n cuor proprio, consapevole di essere testimone di un grande evento.
Una voce alle spalle:
"Saranno morti?"
"E come vuoi che siano?" rispose in tono mordace Dario.
"Beh!... Sai!"
"Cooosa!..." fece sarcastico Dario e l'altro, senza scomporsi:
"Ibernazione!" disse.
"Non dire fesserie. Quelle sono cose che si vedono solo al cinema."
"Beh! - interloquì la dottoressa Liliana - Il ghiaccio conserva inalterate le sostanze organiche. Pensate al mammuth rinvenuto in Siberia... completamente intatto e con nello stomaco perfino il cibo non digerito..."
"Crede che questi uomini siano vivi?" replicò l'altro.
"Oh, no! -sorrise Liliana -Non ho detto questo. Ho dette solamente che il freddo ne ha conservato intatti i corpi, non la vita! Attenti!... Attenti! - gridò poi, all'indirizzo di quelli che, staccata la piroga dalla corda, la stavano posando sul lastrone di ghiaccio - Fate attenzione!"
"Come possono essere finiti qui? - domandò Dario - Queste armi, qui, nel fondo della barca sono armi di pietra... pietra levigata. Vuol dire che questi uomini appartengono al Neolitico... Se davvero è così, questa è la più scoperta paleontologica di tutti i tempi."
"Legato a quella corda potrebbe esserci un pesce preistorico - ipotizzò Franco, poi,osservando gli sguardi scettici degli altri -Perché no? Lì sotto c'é sicuramente qualcosa. E perché non un pesce?"
"Mi riesce difficile - replicò Liliana scuotendo il capo - credere che degli uomini preistorici si siano spinti fin qui con una imbarcazione così leggera."
"I Vichinghi lo fecero." disse uno dei nuovi arrivati.
"Molto più tardi e con navi bene attrezzate. - replicò Liliana - Con questa piroga non è possibile.!
"Eppure, eccola qui!" proruppe Franco.
"Scopriremo questo mistero!" sorrise Liliana e restò a guardare il gommone che si allontanava trascinando il prezioso carico e l'involucro che per tanto tempo lo aveva custodito.