Capitolo VI - ASTAR IL CAMMINATORE (prima parte)

Capitolo  VI  -  ASTAR  IL CAMMINATORE  (prima parte)


Quella sera Simone ricevette una strana telefonata: qualcuno, un certo Davide Pedesoli voleva incontrarlo perché, assicurava, aveva delle rivelazioni strepitose da fare sul ragazzo "venuto dal tempo antico". Erano molte le telefonate di quel genere: curiosi, fotografi, giornalisti.
"Un altro giornalisata." sbuffò Simone in tono spazientito, ma l'altro non lo lasciò finire.
"Possiedo un reperto archeologico con sopra inciso il segno tracciato dal ragazzo  e comparso su tutti i giornali del mondo. - spiegò - Sono uno studioso di simboli arcaici e Antiche Religioni e posso affermare che quel disegno è il simbolo di una divinità assira... più di seimila anni fa... Capisce!..."

Simone e Davide si incontrarono  verso le sei del pomeriggio del giorno dopo e la conversazione si fece subito interessante.
Il professor Pederzoli era un uomo simpatico, sui trent'anni, faccia interessante, aspetto curato e un largo sorriso sulle labbra;  indossava un completo elegante ma dal taglio sportivo.
Simone lo ricevette in salotto insieme a Liliana e la conversazione puntò al nocciolo.
"Quello che ha detto a telefono é assai interessante. - esordì Simone, invitandolo a prender posto sul divano - Ha destato la mia ichità curiosità e..."
"... e quello che le mostrerò, - lo interruppe l'ospite -  la stapirà ancora di più, ma... ma non vedo il ragazzo"
"Spiacente! - Simone lo guardò con fermezza - Ho il dovere di proteggerlo. Lei mi capisce?... Parlerà con Taur solo se io e la dottoressa Liliana lo riterremo opportuno."  aggiunse e si girò verso la giovane che aveva posato sul tavolino un vassoio con fumanti tazze di caffé  e  seguiva la conversazione senza ancora parteciparvi.
Liliana osservava l'uomo; era simpatico, non v'era dubbio,  pensava, ma qualcosa in lui le sfuggiva.
L'uomo le sorrise, ma lo sguardo la fiorò appena; sfuggente, mentre con gesti misurati e calmi, di chi sa esercitare un dominio assoluto sulle proprie emozionio, estraeva qualcosa da una busta: un medaglione. Ovale, avvolto in una patina  di millenaria antichità, recava inciso su una facciata la figura disegnata da Taur sulla carta.
"Stupefacente! - esclamò Simone - E' identico al disegno di Taur. Da dove viene?" domandò.
"Dagli scavi di Uruk. L'archeologo Jordan... certamente lo conosce - al cenno affermativo del giovane, l'ospite  proseguì - Nel 1912 durante gli scavi tedeschi in Mesopotamia."
"Uruk? - interloquì Liliana- La mitica Uruk della Genesi?"
"Proprio quella, dottoressa. Questo medaglione fu rinvenuto tra le rovine di Kuballa. Appartenne  presumibilmente ad un sacerdote del dio Enki, perché lo stesso motivo si trova sulla parete della sala più interna del Tempio Bianco."
"Capisco! - Simone si stava girando e rigirando fra le dita il prezioso reperto - Ma che cosa avrebbe a che fare con Taur? - esclamò - E che significato avranno queste linee?"
"Dovrebbero corrispondere a qualche specifica funzione della Divinità,  - spiegò Davide, mentre traeva da una tasca un pacco di sigarette e con un cenno del capo chiedeva il permesso di fumare -  ma da tempo si discute sul loro significato. Qualcuno ipotizza che possano celare un messaggio... un messaggio per arrivare alla Verità... qualcosa come i Libri di Thot per gli Antichi Egizi."
"Davvero?" non riuscì a trattenersi dall'esclamare Liliana, accompagnndo le parole con uno sguardo scettico.
"Oh, sì!"  Davide trasse una boccata di fumo dalla sigaretta che stringeva tra le labbra e rimase a guardare gli anelli grigi e trasparenti che si levavano verso il soffitto.
"Quale verità? - intervenne Simone - Non starà parlando di sette esoteriche?"
"In tutti i Testi Sacri e in molti oggetti di culto antico sono celati messaggi. Sono uno studioso di antichi simboli religiosi e questo é per me un enigma assai affascinante che solo il ragazzo..."
"Lei crede che Taur..." lo interruppe Simone e l'altro, a sua volta:
"Ne sono convinto!"

Il racconto di Taur, poco più tardi, fu davvero stupefacente ed anche illuminante.
"Astar il camminatore - cominciò il ragazzo - lui conosciuto tanti popoli  e suoi racconti tanto bellissimi e lui porta a Popolo di Colline, che é Popolo di Taur, molti doni... lui porta dono anche a Asanram, figlia di capo, padre di Taur..." e il ragazzo, nello stupore generale, indicò il medaglione.
"Vuoi dire che Astor il Camminatore lo ha portato da uno dei suoi viaggi?" domandò Liliana, vivamente emozionata.
"Questo dettoTaur."
"Significa - esordì Davide - che questo Astar nei suoi viaggi ha raggiunto Uruk, in Mesopotamia."
"Credo proprio di sì!| - assentì la giovane - Quando Taur parla di viaggi, i suoi racconti descrivono Templi e Piramidi... parla di città dai nomi arcaici...On, Uruk.."
"Sorprendente!" esclamò Davide girandosi a guardare il ragazzo sul cui volto era venuta a navigare una malinconia a vele spiegate.
"Per lui sono soltanto racconti fantastici - riprese Liliana portandosi alle labbra una delle tazze che posavano sul vassoio - Nel suo lungo viaggio Taur non ha incontrato nessuna di quelle antiche città e ciò significa che il suo gruppo si é diretto al Nord, meno evoluto, mentre Astor
é partito per il Sud."
"Sorprendente! ripeté Davide - Sorpèrendente il bisogno dell'uomo di ubbidire all'impulso che gli viene da dentro anche se non é in grado di esprimere e manifestare... Sorprendente la sua elevazione spirituale, la sua tendenza verso la conoscenza e la comprensione delle cose soprannaturali... Questo Astar era un uomo dell'ultimo neolitico europeo e così anche questo prodigioso ragazzo."
"Non vi sono dubbi! - ammise Simone - Da sempre l'uomo è sollecitato dalla sua splendida irrequietezza... dalla necessità di conoscere e sfidare l'ignoto. Cosa altro può avere spinto il nostro Taur ad andare senpre avanti, a lasciare pascoli abbondanti,  terra fertile,selvaggina sicura e affrontare sempre vuove difficoltà, nuovi rischi e nuovi pericoli?"
"Ne convengo, professore. - assentì l'ospite spegnendo la sigaretta già consumata - Soddisfare le proprie inquietudini e irrequietezze, ecco cosa ha spinto l'uomo primitivo a spostarsi... Dopo aver fissato la propria residenza, egli non l'abbadonò  per nessuna ragione, né climatiche né ambientali... Non emigrò periodicamente, come fanno gli animali, da sud verso ovest o il contrario, ma ma si adattò alle condizioni climatiche e ambientali senza, però, cessare  mai  di esplorare per cercare condizioni migliori... - una pausa, riempita dallo sguardo di Taur fisso su di lui,  poi riprese - Se solo sapessimo da dove é partito!"
"Forse dal sud dell'Europa... lui soltanto può confermarlo, ma è prematuro."
"Capisco!... Una cosa ancora, professore... Il Corso di Sopravvivenza? Ne hanno parlato tutti i giornali del mondo, ma..."
"Il Corso di sopravviovenza! Già!"  lo interruppe con un sorriso Simone .
"Ecco... mi chiedevo se non fosse possibile che io possa unirmi ai componenti della spedizione. - un'occhiata tra Simone e Liliana - ... non cerco una risposta immediata ah.ah.ah... Tutto il tempo che ci vuole! Tutto il tempo che ci vuole per prendere una decisione."
"Ci penseremo!"
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