Mentre tutto questo avveniva qui, tremilacinquecento anni addietro, cosa accadeva?
Con keriut, Ramseth s'era recato nela "Sede della Forza", sulla riva occidentale del Nilo. Avvevano attraversato il fiume con la chiatta di Osorkon ed erano approdati sull'altra riva cercando di confondersi con coloro che vivevano nella Città dei Morti.
All'orizzonte, l'imponente catena montuosa sembrava una leonessa sdraiata a proteggere i cuccioli; i romitaggi ospitavano tombe e attorno alle tombe sorgevano le case del personale addetto alla manutenzione della necropoli.
Li accolse un'atmosfera torrida e glaciale insieme, un caldo opprimente ed un profondo silenzio; non un essere umano che si aggirasse tra quei tumuli e fossi: la vita nella Città dei Morti si svolgeva quasi totalmente sotto terra.
Silenzio. Eppure nessuna di quelle tombe mancava di vigilanza: i guardiani comparivano come d'incanto, occhi ed armi puntate, nascosti tra anfratti e sepolti fra tombe.
I tre proseguirono guardinghi nel profondo silenzio, nella solennità maestosa del sonno eterno; silenziosi come il silenzio stesso, strisciando come scarabei e scorpioni.
Un'ombra li sporprese alle spalle, più silenziosa di loro, più strisciante di loro ed una mano si posò sulla spalla di Keriut.
Il ragazzo si voltò come una piccola vipera toccata dal bastone, il braccio alzato nell'atto di colpire, una grossa pietra nella piccola mano, il volto contratto in una smorfia. Il braccio rimase a mezz'aria e l'espressione si rasserenò.
"Kafer!.. Sporco topaccio di fogna... talpa pidocchiosa..." la voce di Keriut era allegra ed Osor ritirò il pugnale.
"Abbassa la voce.- gli intimò Ramseth - Vuoi farci scoprire?"
"Vecchio furfante -continuava il ladruncolo di Tebe - Non sei ancora salito sulla Barca di Ammon?"
"Il Nocchiero di quella Barca ha paura di Kafer! Ah.ah.ah... - rise l'altro - Ma tu che cosa ci fai qui? Non hai più vivi da derubare dall'altra parte del fiume, ah.ah"
"Qualche borsa Keriut non ha alcuna difficoltà a trovarla. Ti dirò perché sono qui, ma... mettiti giù o le guardie ci fustigheranno e ci faranno percorrere le strade di Tebe sulla carretta del vergogna dopo averci tagliato naso e mani e poi ci appenderanno ad una delle porte della città."
"Puah! - l'altro fece una smorfia che gli alterò il volto - Quando vedono uno di noi, quelle talpe ubriacone delle guardie scappano." disse, al che, Ramseth domandò:
"Ma chi è costui? Lo conosci?"
"E' Kafer! Più pericoloso dei coccodrilli con cui divide le tane, ah.ah.ah..."
"Un profanatore di tombe!" disse ancora il figlio di Nsitamen, con accento eloquente.
L'aspetto di Kafer era impressionante. Indossava un perizoma di pelle dal dubbio colore e portava alla cintola corti pugnali dall'impugnatura d'oro, di cui era chiarissima la provenienza. Il fisico, ben sviluppato, atletico, bruno per colorito ed esposizione al sole, era coperto da un numero impressionante di cicatrici. Sotto una capigliatura fluente, infine, l'espressione del volto era la più beffarda, ironica,indispponente e provocatoria che si fosse mai vista. Un volto dotato di una bellezza straordinaria.
"Chiamami come ti fa comodo!" rispose sprezzante, ma Keriut intervenne.
"Il mio amico non voleva offenderti... Non ti arrabbiare."
"No! - s'affrettò a rettificare Ramseth -Non volevo offenderti."
"Bene! - il volto indurito di Kafer si distese subito - Che cosa volete qui. Non sapete che ogni zona, qui, è asegnata ad un gruppo e questa zona mi appartiene?"
"Tranquillizzati. - lo rassicurò Keriut - Siamo qui solo per cercare della muffa speciale."
"Muffa?... E per farne cosa?"
"Per farne una medicina... Una medicina per guarire la Regina... così dice ilmio amico." spiegò il ladro di Tebe.
"Ah.ah.ah! - scoppiò a ridere il ladro della necropoli - E' pazzo il tuo amico?"
"Pazzo?...Vedessi le cose strabilianti che riesce a fare!... Se chiede della muffa, dobbiamo procurargli della muffa... "
"E non ci sono posti dall'altra parte del fiume?" replicò quello; Keriut si strinse nelle spalle.
"Sai... i maghi sono spesso capricciosi." esclamò.
"E perché dovrei saperlo? Non ho mai conosciuto maghi, io! - poi rivolto a Ramseth - E perché ti interessi della salute della Regina? Lo sai che così ci priveresti di una grande occasione?... Pensa alle ricchezze che pioveranno nella sua tomba."
Ramseth scattò in piedi, fremente di collera repressa.
"Gli Dei ti strafulminino, rospo! Ripeti ancora che..."
"Via! Via! - Kafer sembrava divertito più che offeso - Non è che le tue parole mi mettano paura, naturalmente, ma sono curioso di vedere cone farai a guarire la Regina con della muffa."
"Perché non vieni a Tebe con coi?" propose Keriut a questo punto.
"Per perdere il mio posto qui?... No! Se non vedrò arrivare il corteo funebre della Regina capirò che questo furfantello l'ha sottratta davvero al Nocchiero della Barca di Ammon."
"Allora cerchiamo quello per cui siamo venuti qui." tagliò coro Ramseth, ma l'altro.
"Aspettate. - lo trattenne - A me le guardie non faranno nulla, ma voi non uscireste vivi da questa valle. Ditemi solo dove volete andare."
Si portarono in direzione di un anfratto nella roccia; più una caverna, apparentemente, che una tomba, ma era proprio una tomba ed era ricca ed ospitava le spoglie di un ricco mercante. Lo si capiva dall'epitaffio scolpito all'interno, una maniera puerile ed inutile di tenere lontano i profanatori, che proclamava una vita terrena trascorsa irreprensibilmente e malediva chi avesse osato disturbarlo nella vita eterna.
"Ecco - esclamò con ironia Osorkon - un uomo che vorrebbe ingannare Ammon: lo conoscevo bene e non era né pio, né giusto. Più affamato e spietato di un coccodrillo."
"Non crucciarti. - gli rispose Kafer - Poco resta del suo ricco corredo funerario. Ma... ditemi un po'. - aggiunse in tono caustico - Non potevate cercarla altrove la vostra muffa?"
"Potevamo, ma il mio amico Ramseth teme di essere spiato."
"Capisco!"
Entrarono in una specie di cunicolo puntellato di pilastri; era buio ed umido.
Ramseth tirò dalla cintola lo stiletto e si accostò alla parete tappezzata di muffa e funghi; gli altri lo guardavano in silenzio e incuriositi.