Capitolo XIII - ultima parte

Capitolo  XIII     -   ultima parte

Emma entrò nella stanza; la prima cosa che vide fu il suo Omikron su una consolle ed era accaduto proprio quello che lei aveva temuto accadesse: sul video c'era l'immagine di Ramseth.
"Maledizione! - imprecò tra sé - Dario ha ragione. E' proprio il cristallino che ci mette in contatto: il frammento che ho in tasca e quello che é nel computer... Forse papà dice bene quando pensa di volerlo togliere dal computer... Adesso ho la conferma che é il cristallino a dare a qualunque apparecchio questa proprietà... a patto che io gli stia davanti... Non é Omikron a fare da tramite... non è il computer..."
"Che cosa fai lì impalata?... Vieni avanti." le ordinò l'uomo; la voce metallica di Ramseth continuava a far vibrare l'aria d'intorno.
"Qui Ramseth, passo! Qui Ramseth, passo... Perché non rispondi, Emma?" diceva.
"Chi è quello strano ragazzo?" domandò l'uomo.
"Un amico." rispose  evasiva la ragazza.
"Qui Ramseth, passo..."
"Rispondi!" ordinò l'uomo ed Emma si accostò alla consolle.
"Qui Emma, ricevuto!. ..Passo!"
"Qui Ramseth! Da tre giorni non ricevo la tua voce, Emma ed anche questa mattina la clessidra segna molto tempo consumato..."
"Sembra... sembra un ragazzo dell'antico Egitto." osservò uno dei rapitori alle spalle della ragazza.
"Non dire idiozie!" lo rimbeccò il capo.
"Rispondi, Emma. Sono preoccupato. Passo."
"Mi dispiace, amico. - Emma si schiarì la voce - Sto bene. Sto bene!"
"Perché non hai risposto al mio richiamo? Volevo ringraziarti. La sposa del mio signore, il Faraone, é sulla via della guarigione e domani ci sarà la Cerimonia di ringraziamento ad Ammon... Passo!"
"la sposa delFaraone? - trascolò il capo - Ma che storia è questa?"
"Lo dicevo io, capo!... Si tratta proprio di un ragazzo dell'Antico Egitto..."
"Sembrerebbe di sì!... Accidenti! Ma che cosa sto dicendo? -  proruppe il capo -Si tratta d un trucco?... E' così?  Non é vero, ragazzina?"  
"Ah.ah.ah... - ghignò Emma, nella speranza di confondere i rapitori - Certo che è un trucco!"
La voce di Ramseth, però, dirottò l'attenzione di tutti verso il video.
"E'  successo qualcosa alla sorella delmio cuore?... Passo!"
"Va tutto bene! Va tutto bene!... Passo!" riprese la ragazza.
"Sento la tua voce molto strana. Passo!" ancora Ramseth.
"Ehi, tu!... Non so  che diavoleria sia mai questa, ma stai attenta a quel che dici, ragazzina.  Questo non è un trucco."
"Lei é pazzo. Lei é completamente pazzo."
"Pazzo?... Forse!... E forse no! Chiedigli della stele..."
"Della stele? E che cosa gli dico? Che cosa gli chiedo? Non si rende conto di dire delle sciocchezze, amico?"
"Non sono tuo amico e non fare la furba. Fai subito ciò che ti dico. Chiedigli che cosa sono questi segni sulla pietra."
"Perché non glielo chiedi tu stesso?" lo invitò Emma.
L'uomo la guardò sospettoso, fece l'atto di prendere il suo posto davanti alla consolle, ma si ritrasse scuotendo la testa.
"No! - disse - Se é uno scherzo, quel tipo tenterà di prendermi per il naso. No! Leggigli  tu quello che hai trascritto prima e... "
"Ma lei é davvero pazzo!" tentò un'ultima volta ancora la ragazza.
"Pazzo. Sì!... Ma tu leggi lo stesso."
Emma cominciò la lettura dei fogli che dovevano riportare la trascrizione dei geroglifici incisi sulla tavoletta; gli occhi di tutti fissi sul monitor e sul volto del ragazzo che  ascoltava scuotendo il capo e che di colpo scoppiò in una sonora risata.
Si guardarono tutti in faccia sbalorditi. Anche Emma, che domndò:
"Perché ridi, Ramseth?  E' così divertente quello che c'é scritto su quella tavoletta?... Passo!"
"Quello é il compito di uno scolaro che non brilla davvero per bravura." spiegò Ramseth sempre ridendo.
"Questo é solo un compito scolastico?... La brutta copia... insomma... ah.ah.ah... Bello scherzo, amico. Bello scherzo!" rise Emma, n so che cosa, ma l'uomo,  con uno strattone:
"Ehi, ragazzina!... Chi credi di imbrogliare! - proruppe - Questo sarà pure un compito scolastico e non la mappa del tesoro di Ramesse II,  ma di certo quel tipo non é un tuo compagno di classe...  E' chiaro anche a me che si tratta davvero di... di non so  cosa...  ma di qualche diavoleria si tratta... E tu me lo spiegherai per benino!"
"Io e lui... - Emma fece un cenno del capo in direzione del video - comunichiamo telepatcamente... credo..."
"Attraverso questo computer? "
Emma scosse le spalle.
"Attraverso questo computer?" l'uomo ripeté la domanda.
"Questo o un altro... - Emma  tornò a scrollare le spalle - Solo io posso comunicare con lui!"
"Portala di sotto. -  ordinò il capo al suo uomo, poi si pose davanti al video e chiamò - Ramseth... Sei Ramseth?... Passo!"
"Qui Ramseth... Dove sei, Emma? Perché non rispondi? Passo!"
"Chi sei, ragazzo?... Ti chiami Ramseth? Passo!... E' uno scherzo?... Maledizione! Non risponde."
"Qui, Ramseth. Rispondi, Emma... Passo!" continuava la voce del video, ignorando  totalmente il richiamo dell'uomo.
"Maledizione! Quella ragazzina deve aver detto la verità... "

Emma si rendeva perfettamente conto, mentre scendeva nello scantinato, che quel segreto le avrebbe salvato la vita, ma l'avrebbe messa alla completa mercé dei suoi rapitori.
"Cosa é successo di sopra?" chiese Dario appena la vide comparire sull'uscio.
"Ramseth!" rispose la ragazza.
"Non ci voleva! - proruppe  il giovane - Ora che sanno quel che hanno per le mani, sarà impossibile uscire vivi da qui."
"Niente panico! So io come fare.  Appena potrò raggiungere  Omilkron mi metterò in contatto con il computer della Polizia."
"Sapresti farlo?"
"Che ci vuole!... Aspettiamo il momento buono e vedrai che cosa so fare io con il mio amico Omikron!"