Il sole già alto sul Nilo s'apprestava ad impadronirsi del cielo. Silenziose e contro corrente, numerose barche scivolavano lente sulle acque. Davanti a tutte, avanzava quella del Gran Sacerdote Mirinhor, in piedi accanto al simulacro di Ammon: la Cerimonia di Ringraziamento per la riconquistata salute della Regina stava avviandosi alla conclusione.
Seguiva la barca del Faraone con a bordo Thutankammon e la regina Amksenammon ancora un po' pallida e convalescente.
La barca reale era la più grande e bella di tutto il corteo; le grandi vele, smisuratamente larghe, resistenti e colorate, senza vento e contro corrente: la fatica dei trainatori doveva essere gravosa. Erano venticinque schiavi e una robusta corda fissata a prua disegnava sull'acqua una lunga, robusta lancia.
Seduto a prua c'era un nocchiere che scandiva il tempo con un tamburo; ad ogni colpo i trainatori muovevano un passo in avanti; due o tre guardiani sollecitavano la marcia a colpi di frusta che fendevano l'aria senza, però, colpire.
Sulla barca, alle spalle di Eye, il Gran Visir, c'era anche Ramseth.
La barca era un vera e propria stanza galleggiante. Il Faraone sedeva su uno scanno ricoperto da un drappo dorato e quasi nascosto dalla pila di cuscini e insieme alla Regina riceveva l'omaggio dei sudditi. Davanti a loro, su un rettangolo lungo non più di due metri e altrettanti di larghezza un gruppo di danzatrici, a turno, si esibivano in fantastiche evoluzioni, riuscendo a rimanere in equilibrio; da sotto coperta giungevano le note di una musica dolcissima.
Sulle altre barche, in stretta osservanza protocollare, venivano i notabili di corte con le famiglie, gli scribi, i guerrieri; scivolavano svelte ed agili e diversamente dalla barca reale, non erano trainate, ma provviste di remi.
Il popolo assiepato lungo la riva salutava il passaggio con applausi e grida di gioia. Accampati a riva non mancavano giocolieri, venditori di ciambelle e birra, indovini.Le barche scivolavano svelte ed agili.
Raggiunto il Palazzo Reale, il corto si fermò. Per prima attraccò la Barca Sacra con a bordo il Gran Sacerdote; la corda tesa fu fatta girare attorno ad un grosso palo poi fu gettato un pontile e gli occupanti scesero a terra.
Lo stesso fecero il Faraone e la sua famiglia; anche le altre barche accostarono e gli uomini aiutarono le donne a scendere, poi il corteo attraversò la strada lastricata e o cosparsa di fiori che da riva portava a Palazzo e qui si fermò nei giardini reali.
C'erano ovunque tavole imbandite; cantori e musici andarono incontro al corteo insieme a premurose ancelle che porgevano a tutti boccioli, fiori e profumi.