Trascorsero la notte nell'oasi e quando l'alba arrivò con i suoi vapori argentei e rosati, Ramseth era già pronto davanti alla Pietra-di-Luce.
C'era una carovana in sosta in quella stessa oasi. Se ne tennero lontani; inutile precausione: nessuno avrebbe potuto riconoscere nella donna stanca, pallida e malvestita, la Regina d'Egitto.
Anksenammon si portò alle spalle di Ramseth, gli posò sulla spalla una mano fremente d'emozione ed orgoglio: a nessuna creatura umana era mai stata concessa tanta considerazione dagli Dei quanto a quel ragazzo che era suo figlio
"Ciao, Ramseth! - la voce nella Pietra arrivò flebile ma chiara- Mi senti? Passo!"
"Ti sento, Emma. Passo!"
Alle spalle del ragazzo ascoltavano tutti in attonito, religioso silenzio la voce che usciva dalla Pietra inviata dal cielo.
"Ho una notizia, Ramseth. La scuola è finita ed io andrò presto in Egitto con mio padre e andremo a visitare la tomba del faraone Thutamkammon..."
Un brivido percorse la mano della Regina a quelle parole, trasmettendo al figlio tutta la sua incontenibile emozione nell'udire quel nome.
"... dopo andremo a cercare tra le rovine di Tebe - continuava la voce di Emma - Hai detto che la tua casa si trova non lontano dalla Casa-Rossa dove si amministra il Culto Reale... Non é così?... Cercherò laggiù tracce della tua casa... MI senti, Ramseth? Passo!"
"Ti sento poco, amica del mio cuore, ma tu parla lo stesso. Passo!"
"Parla anche tu, caro!... Passo!"
"Caro?..."
"Diciamo questa parola alle persone che amiamo... Passo!"
Ramseth si commosse.
"Il mio cuore è pieno di gioia. - proruppe - I miei occhi vorrebbero vederti, le mie mani toccare le tue e le mie labbra vorrebbero baciare il tuo volto. Ascolta... Voglio fare qualcosa... ma... "
"Oh, Ramseth... Ramseth... non ti vedo più... e ti sento poco..." lo raggiunse la voce sempre più incrinata della grande amica del futuro
"Emma... Emma..." chiamò.
Un attimo di tensione.
"Oh, sì! Ti sento di nuovo... Qui, Emma... Mi senti, Ramseth? Passo!"
"Sono qui, Emma... mi vedi? Ho qualcosa da dirti... Mi vedi? Passo!"
"Ti vedo... Ti vedo. Passo!"
"Ascolta bene, Emma e guarda attentamente questo bracciale. - il ragazzo sollevò un oggetto, un bracciale d'argento composto di vari dischetti circolari con al centro un piccolo smeraldo, dono del Faraone - Lo hai guardato bene? Hai guardato i particolari? Sapresti farne un ritratto? - incalzava la voce del ragazzo - Voglio seppellirlo in un posto ove tu possa trovarlo."
Avevano tutti compreso l'idea del ragazzo e la madre di Emma era già pronta con penna e carta alle spalle della ragazza che tracciò immediatamente uno schizzo.
"Ho ritratto il tuo bracciale, Ramseth, fratello del mio cuore... Perché non andarlo a seppellirlo a casa tua? Me ne hai parlato tante volte che saprò riconoscerla. Ma... dimmi, hai lasciato, forse, Tebe?"
"I soldati del generale Haremhab ci stanno cercando, per questo abbiamo lasciato la città."
"Non ti crucciare, fratello del mio cuore. - Emma... - Il tuo esilio durerà meno di un anno poiché meno di un anno durerà il regno di Eye, il Gran Visir del Faraone e lo seguirà un altro Faraone, ma... ma non sarà di sangue reale, amico mio caro."
"Vuoi dire che io non salirò sul trono delle Due-Terre?" domandò il ragazzo.
"Mi dispiace, amico caro. Non sarai tu il successore di Eye, ma il suo generale... Haremhab sarà il nuovo Faraone d'Egitto, ma... ti sento poco, Ramseth... e ti vedo appena...Passo!"
"Io quasi non ti sento più, Emma... tu almeno puoi vedermi ancora..."
"No! Non ti vedo più.. - un singhiozzo trattenuto, poi la ragazza continuò - ... e ti vedo appena. Dobbiamo salutarci..."
"Non piangere, dolce sorella del mio cuore... Dobbiamo sorridere e... dirci arrivederci.
Arrivederi al prossimo appuntamento fra dieci anni... Aspetteremo il ritorno della Cometa e ci sentiremo ancora... Arrivederci, dolce ricordo che mi accompagnerà durante la lunga attesa ...Arrivederci, dolce sorella..."
"Arrivederci, Ramseth... Ramseth... Ramsett... - Emma non sentiva più nulla né vedeva più nulla - Arrivederci, Ramseth.... Passo! Passo e chiudo!"
Emma si staccò dal computer e si girò piangendo ed a braccia spalancate verso la madre.
"Emma... Emma... Non mi sento più! - anche Ramseth si girò verso le due madri, anche nei suoi occhi una lacrima - Non mi sente più!... Emma non mi sente più. Ciao, Emma... Passo e chiudo!"
SEGUE IL VOLUME II° - IL BRACCIALE EGIZIO