DEI ed EROi - EA -ENKI, divinità sumerica-babilonese

DEI ed  EROi -  EA -ENKI,  divinità sumerica-babilonese

EA.ENKI, è un Dio.Maggiore, un Dio forte e potente, ma non è un Dio-Cretaore, bensì un Figlio di Dio... ma diamo un'occhiata alla sua famiglia, cui egli appartiene quale terza generazione.

Prima ancora della creazione dell'Universo, c'erano APSU  E TIAMAT,  ossia le Acque Dolci e le Acque Salate, le quali, confuse e mescolate insieme , costituivano le Acque Primordiali. Apsu e Tiamat finirono per unirsi e  dal loro amplesso nacquero due divini esseri giganteschi: LAHMU  e la sua compagna LAHAMU, i quali a loro volta generarono ANSHAR, Spirito di tutto quanto sta di Sopra e KISHARA, Spirito di quanto stav d Sotto. Dalla loro unione nacquero ANU ed INANNA, Signore del Cielo e Signora... la Paredra, che generarono EA-ENKI, Signore di tutti gli Dei, potente più di ogni altra Divinità nata prima di lui, il quale rìuscì a togliere il potere al vecchio 

Ma come andarono i fatti?

Col tempo, la famiglia degli Dei si era notevolmente allargata ed un gran numero di piccoli Dei, maschi e femmine, come in ogni buona famiglia che si rispetti, andavano correndo e scorrazzanfo qua là, in Cielo e in Terra, facendo gran chiasso e baccano, tanto da e provocare la collera del vecchio Apsu che voleva godersi la vecchiaia in tutta tranquillità e che proprio non sopportva quel rumoroso nipotame.

Un bel giorno,  raggiunto il massimo grado di sopportazione, Apsu mandò a chiamare  MUMMU, il mago consigliere, affinchè gli suggerisse il mezzo per  liberrsi di quel tormento. Mummu gli suggerì di consigliarsi con la consorte, Tiamat. Così fece. Tiamat, però, come tutte le nonne, era un po' più paziente e tollerante e, pazienza e tolleranza consigliò al collerico sposo, ma questi, nell'udirla difendere i nipoti montò su tutte lefurie e minacciò di far piazza pulita di quella sua rumorosa discendenza. Ad appoggiarlo in quei propositi c'era anche il deforme Mumu, felice di potersi vendicare di tutti i lazzi e sberleffi di cui era fatto oggetto da parte di quei giovani, screanzati Dei che,come tutti i giovani, non avevano rispetto alcuno della sua deformità.

Quando gli Dei appresero della triste sorte che li attendeva, si lasciarono prendere dal panico e cominciarono a correre di qua e di là per scampare al destino, facendo sempre più chiasso e contribuendo ad aumentre il malumore del nonno. Sempre più terrorizzati, fratelli e  sorelle si cercavano,  si stringevano l'un l'alto per darsi coraggio... Tutti, meno uno: Ea-Enki, che, in disparte, cercava la soluzione al problema.

Fratelli e sorelle lo guardavano scettici e speranzosi insieme; conoscevano le sue particolari doti, che lo rendevano il migliore fra tutti loro. Sapevno che Enki era astuto e di fine ingegno e speravano in un prodigi. Lo videro, d'un tratto, lasciare il suo posto in diparte ed accostarsi ad una brocca, riempirla d'acqua e praticarvi uno dei suoi incantesimi. Lo videro, dopo, offrire quell'acqua  ad Apsu ed al suo nanerottolo Mummu, che ne trangugiarono in abbondanza, trovandola di loro gradimento 

Subito dopo aver bevuto, i due caddero in un sonno profondo ed Enki fu lesto a portar via a nonno Apsu le insegne del comando:  la veste, con cui si cinse i fianchi e la corona a raggera che si pose sul capo, dopo di che, lo uccise e si impadronì del suo palazzo. Quanto al nano, Enki lo sprofondò in una prigione legandolo ad una catena . Assunto il potere su tutti gli Dei, Enki era pronto a governare su di loro, per cui si fece  costruire un sontuoso palazzo dove andò ad abitare con DAMKINA, la sua bella sposa.