INTERVISTA di GIUSEPPE RUSSO A MARIA PACE

INTERVISTA    di  GIUSEPPE RUSSO  A  MARIA PACE

                     Tra i gentilissimi lettori del mio libro, ho scoperto una scrittrice speciale con una ricchissima produzione di testi su Roma e l'Egitto dei Faraoni, e ho deciso di condividere con tutti voi questa mia stupenda scoperta. Fregiandomi, oramai, della sua amicizia, vi presento MARIA PACE. Conosciamola meglio con questa mia piccola intervista.

Buona lettura.   


Cominciamo da una domanda classica, ma necessaria. Chi è Maria Pace?

        Sono una persona estroversa e sensibile; amante della lettura, scrittura e dell'arte in generale. Adoro  viaggiare. Vengo dalla provincia di Potenza, trapiantata a Torino dove ho finito gli studi, mi sono sposata ed ho assecondato la mia passione per la scrittura. Ho lavorato sempre nell'ambito scolastico, soprattutto attraverso Laboratori Didattici supportati dai miei testi.  

Da dove nasce la passione per la storia dell'antico egitto e dell'antica roma ?
        Quella per l'Egitto é nata che avevo solo undici anni e frequentavo la Prima Media. C'era un concorso letterario: il ritratto di una figura della storia o della mitologia. Proprio in quei giorni mi era capitato di leggere di una Regina egizia, di cui non sapevo nemmeno leggere il nome, che si vestiva come un maschio, si metteva la barba posticcia e la pelle di leone in spalla... Si trattava della famosa regina Hutsepsut... Feci il mio elaborato su di lei, vinsi il concorso e non mi staccai più dalla cultura egizia... La passione per Roma, Grecia, ecc... fu una conseguenza. 

Quale libro, tra tutti i testi che hai scritto, ti ha dato maggiori soddisfazioni ?
          Sicuramente il primo, dal titolo "QUI, RAMSETH, PASSO E CHIUDO" , libro di narrativa didattica giunto fino alla sesta edizione e da cui a Scuola (almeno tre scuole) venne tratta una riduzione teatrale, mandata in onda anche in alcune T.W. locali. Quello stesso libro, oggi, riveduto e senza l'apparato didattico, è diventato una mini-saga dal titolo "AMOSIS", destinata ad un più vasto pubblico di lettori.

La storia è sempre un argomento molto difficile da trattare. Che risposte hai avuto nelle scuole e durante i tuoi seminari ?
         Sempre assai positive, anche grazie al mio approccio diverso a seconda dell'età degli scolari che avevo di fronte... ad esempio, nelle Scuole Elementari, parlavo anche di argomenti difficili, ma sempre con la formula: "C'era una volta..."   e le domande arrivavano sempre.  Inoltre, tutte le mie lezioni erano accompagnate da una visita guidata al Museo Egizio o all'Armeria Reale... dove, tutto quanto ascoltao nella lezione, diventava "cosa tangibile" e fisica. Con gli alunni delle Scuole Superiori l'approccio era un po' diverso, ma non ero mai io a  cominciare il discorso,  pregavo loro di fare domande e la lezione diventava conversazione, dibattito, ecc... Inoltre, accompagnavo la lezione sempre con oggetti,    

 
  Una domanda davvero intima ora. Quale libro vorresti scrivere, ma ancor non l'hai fatto ? E perché ?
In realtà l'ho scritto... anzi, sono due volumi, ma sono e credo che resteranno sempre nel cassetto... a meno che... Si tratta di due volumi sulla Seconda Guerra Mondiale che, dopo aver scritto, cercando fonti nei libri, nei film, ecc... ho rimesso nel cassetto perché sentendo dal vivo esperienze personali di moltim che quella guerra l'hanno vissuta, ho capito che le mie fonti non erano propriamente attendibili...Voglio dire che sono ancora in cerca della verirà su tanti episodi di quel travagliato momento dell'umanità
Prima di salutarci, che ne diresti di affascinare i nostri amici con un passo tratto dal tuo libro preferito?
E' stata una scelta difficile, perché per uno scrittore i libri sono un po' come figli. Ho scelto un brano tratto da "AGAR"
"Due mesi dopo misi al mondo la mia creatura. Era un maschio e gli fu dato il nome di Ismaele, che significa"Il Signore Ha esaudito". Fu tutto come un sogno: il sorriso di Abramo, i doni di Sarai, il mio pianto di gioia. E poi, il ventre vuoto, il seno gonfio, il cuore triste. Nella profonda tristezza che nasceva da un dolore nuovo e nel rimpianto che veniva dalla rinuncia, scoprii la solitudine alimentata dal rancore. Partorii sulle ginocchia di Sarai; lei stessa recise il cordone ombelicale e per questo mio figlio le spettava di diritto: erano le consuetudini! 
Di tutte le consuetudini che Abramo aveva spezzato, di quelle portate dalla terra di Nahor, quella che permetteva ad una donna di portar via il figlio a un'altra donna, continuava a resistere. A Tebe no! A nessuna madre sarebbe accaduto mai! Hathor l'avrebbe impedito. Sarai reclamò il suo diritto di Grande Madre del popolo di Jhwh. La guardavo mentre recideva il cordone che ancora legava mio figlio alla mia carne. Era di nuovo bella...
"Guarda il mio bambino, Agar, sorella mia." mi sorrise felice.
"Non chiamarmi Agar! -proruppi -Non chiamatemi mai più Agar, che vuol dire Gioia...Chiamatemi Mara... perché gonfio di amarezza é il mio cuore."
Lei mi fece una carezza e si allontanò con il frutto del mio grembo ed io mi sentii il più spoglio degli abusti e il più solitario dei loti.  Le facce mute della gente, il deserto grigio, il cielo, il silenzio, il vagito del mio bmbo che si faceva sempre più lontano, parevano attendere le mie grida di dolore. Nelle notti che seguirono, la clessidra accanto alla stuoia chioccolava lenta e ogni goccia mi teneva sveglia e teneva sveglia la mia pena alimentata dal dolore. Un dolore diverso da ogni altro dolore patito prima: quello era il dolore che tiene vivo il mondo! Che cosa é il Nilo se non le lacrine di dolore di Iside per lo smembramento del corpo di Osiride? Non é forse una vena aperta sul corpo di Hapy? Anche il mio corpo e il mio spirito sanguinavano con il Nilo!......  "
Ecco, spero di avervi lasciato delle emozioni. Vorrei ringraziare Giuseppe e consigliare a tutti i miei lettori di tenere d'occhio il suo progetto, e soprattutto di leggere I CADUTI DI PIETRA, un libro che ho letto e che mi è molto piaciuto. Assolutamente da leggere. Un saluto a tutti i lettori.


Grazie a Maria per le sue parole. Vi invito a leggere i suoi interessantissimi libri.