ISLAM E MUTA'A... matrimonio "usa e getta" oppure prostituzione legalizzata?

ISLAM  E  MUTA'A...  matrimonio "usa e getta" oppure prostituzione legalizzata?



E' noto quanto importante e talvolta perfino ossessivo sia il senso del pudore nel mondo islamico.
L'Islam, però, non é contrario al piacere del sesso. Arriva perfino ad esaltarlo: é un dono divino e come tale va coltivato e rispettato, afferma il Corano.   Significa  che va praticato, ma soltanto entro il "lecito consentito" e il  lecito consentito viene stabilito dalla shari'a, ossia dalla Legge Coranica.    E   la schari'a  stabilisce che  tale "lecito",  sono i  confini  del matrimonio. Al di fuori dell'istituzione del matrimonio, infatti,  quel "dono divino"  é il più esecrabile dei peccati: é adulterio.
Tutti virtuosi, dunque, gli uomini di fede islamica? Non proprio!
Come conservare la "virtù" ed assecondare i propri appetiti sessuali al di fuori del matrimonio legale?
Semplice: in passato lo si faceva attraverso l'istituto della poligamia, del concubinato, dell'harem (istituzioni pulsanti di vita davvero fino a pochissimo tempo fa)... e non ultima la "Muta'a sessuale", che letteralmente potremmo tradurre:  nozze di piacere a scadenza fissata.

Si tratta di un contratto matrimoniale "a tempo determinato" che vede come attori un uomo (quasi sempre sposato) ed una donna (assolutamente nubile)... e questo la dice lunga già da sè ed è   un contratto matrimoniale perfettamente  legale,   che prevede  perfino il versamento di una dote e il mantenimento di eventuali figli nati dall'unione.   Si  tratta, però, di una istituzione che mortifica la donna e soddisfa, invece, le voglie sessuali dell'uomo.

In realtà, la Muta'a é una forma legalizzata di adulterio (farsi l'amante, diremmo noi occidentali) che mette l'amante al riparo dalla fustigazione: questa é la punizione per una donna riconosciuta adultera, anche quando l'adultero é l'uomo. Ma é anche una forma nascosta e subdola, ma perfettamente legale,   di prostituzione, la quale altro non é  che  prestazione a pagamento della propria sessualità.
Qual é la posizione della donna in questo contesto?
E' considerata donna di serie B e non gode di alcuna delle tutele della donna regolarmente sposata.

La Muta'a, però, non gode del favore di tutta la gente di fede islamica: ha i suoi detrattori ed i suoi sostenitori. E  così, se la corrente islamica degli sciiti ne fa largo ricorso, quella più puritana ed inflessibile dei Sunniti la osteggia apertamente ritenendola pratica immorale ed illecita..

Esiste, però, un altro tipo di Muta'a: quella che esclude il sesso.
Per gli occidentali si tratta di un'usanza non meno   incomprensibile   dell'altra, ma ad una approfondita riflessione si scopre che, in fondo, anche in Occidente é assai in uso.
Di che cosa si tratta?
Si tratta della figura dell'"accompagnatrice" ( e ricorda un po' anche la geisha giapponese).
Questo tipo di Muta'a permette all'uomo di frequentare una donna e godere semplicemente della sua compiagnia, ma anche ad un fidanzato di conoscere (prima del matrimonio) la donna scelta per lui.
A patto, naturalmente, di tener il sesso  fuori del  "gioco".