Katia la Dolce, figlia del saggio Magnus, secondo una leggenda nordica, era ritenuta la ragazza più bella di tutta l’Islanda e per questo era da tutti corteggiata e ammirata.
Fra i pretendenti c’era anche il feroce guerriero Styr, capo degli Sturle , un gruppo di guerrieri-banditi che terrorizzavano villaggi e contrade costringendo la popolazione ad ogni sorta di angherie.
La bella Katia rifiutò le sue profferte amorose, ma Styr non era tipo da accettare un rifiuto. Violento e prepotente, abituato ad ottenere o prendersi con la violenza tutto ciò che voleva, case, castelli e terreni e altro, non gradì per nulla quel rifiuto.
Con alcuni compagni, fra i più violenti e sanguinari della banda, irruppe nella casa di Magnus.
Magnus fu subito ridotto all’impotenza e i due giovanissimi fratelli, Gunt e Thor, accorsi in aiuto della sorella, furono barbaramente uccisi.
La povera ragazza venne trascinata via con la violenza e costretta a partecipare ad un orgiastico banchetto in suo onore.
Nel momento, però, in cui Styr, in preda ai fumi dell’alcool, si avventava sulla ragazza per violentarla, qualcosa di straordinario lo fermò: gli spettri di Gunt e Thor, che si frapposero fra lui e la sorella.
La faccia sconvolta dal terrore e dallo smarrimento, il feroce bandito barcollò e si accasciò ai piedi della ragazza.
Costretto, infine, secondo le usanze del tempo, a comparire davanti ad un Tribunale e condannato a sostenere un duello con un Guerriero-Campione, Styr, in preda alla follia più cupa, si detta alla fuga e vagò a lungo nelle brughiere brumose d’Islanda, fino a che la morte non lo colse in maniera assai misteriosa.