PROCNE
Procne era figlia di Pandione, re di Atene, e moglie di Tereo, re di Tracia. Sventura volle che Tereo si innamorasse di Filamela, sorella di Procne, lasciandosi ammaliare dal suo canto.
Per averla, Tereo ricorse all’inganno: segregò la moglie, facendola credere morta, e chiese in moglie la di lei sorella, Filamela.
Saputa la notizia, Procne minacciò di avvertire il padre e la sorella; Tereo, per impedirglielo, le fece mozzare la lingua e la nascose nel quartiere degli schiavi.
Procne, però, riuscì lo stesso ad avvertire la sorella, nascondendo un messaggio nel manto nuziale ricamato dalle schiave per la sposa.
Le due sorelle, finalmente ricongiunte, si vendicarono del fedifrago marito nel modo più atroce: uccisero Iti, il figlioletto che Procne aveva avuto da Tereo e ne fecero mangiare le carni al padre.
Quando Tereo si rese conto dell’orrido pasto consumato, le uccise entrambe.
Gli Dei, dice la leggenda, trasformarono i tre in altrettanti uccelli: Filamela fu un unignolo, Prone una rondine e Tereo un corvo.
Naturalmente si tratta di allegorie, ma in qualche modo, gli Antichi sentivano la necessità di farsi una ragione dell’esistenza del male!