LA PINNA

LA  PINNA


"Guarda che cosa ti ho portato, Fuffy."
La donna avanzò ancheggiando verso la piscina dove Fuffy stava sguazzando. Fuffy non  era il nome di un cane, anche se con quel nome era facile cadere nell'equivoco; Fuffy era un omaccione grande e grosso dall'aria bonacciona.
L'uomo si portò verso la donna, Laura, sua moglie, una signora sui quarant'anni, avvenente e sofisticata. A lunghe bracciate attraversò la piscina per raggiungere il bordo su  cui la donna si era fermata e da cui gli tendeva qualcosa.
"Vieni a fare una nuotata? - la invitò - Con il nuovo impianto l'acqua è davvero rilassante."
"Verrò più tardi. - rispose la donna aprendo la borsa - Ora verrà lui a farti compagnia."
"Chi mi terrà compagnia?" chiese l'uomo.
"Un pesciolino rosso che ho vinto al Luna-Park." rispose la donna; le unghie rosse ben curate fendettero l'aria mentre tendeva il sacchetto trasparente verso un braccio teso del marito.
"Perché non lo metti in una vaschetta?"
"Perché voglio provare a tenerlo qui."
"Ma questo pesciolino non è adatto ad una vasca così grande."
"Io sono sicura, invece, che ci starà bene. Quando ritorno vedremo... Per ora tenetevi compagnia."
La donna si allontanò.
L'uomo tornò ad immergersi, portandosi dietro il sacchetto; cinque o sei vigorose bracciate, poi si fermò, sollevò il sacchetto e lo rimirò attentamente: il pesciolino rosso guizzava grazioso nell'acqua.
Un bagliore metallico passò nello sguardo dell'uomo, le labbra sottili si incresparono in un sorriso assai simile ad un ghigno. La sua espressione divenne crudele e cattiva.
Lanciò in alto il sacchetto con un gridolino di piacere; così per tre o quattro volte, infine l'afferrò, sempre ridendo sguaiatamente. Pareva divertirsi molto, come in attesa di un piacere prossimo, che gli andò trasfigurando la faccia, rendendola quasi irriconoscibile.
Lentamente, con gesti misurati, aprì il sacchetto e le dita penetrarono all'interno; il pesciolino guizzava veloce tentando di evitarle.
Un'esclamazione trionfante e  l'uomo ebbe il pesciolino in mano. Lo passò subito nel palmo dell'altra mano, lasciando andare il sacchetto.

(continua)
brano tratto dal racconto