Silenzi di voli appassiti
anticipano l’autunno dell’uomo,
e le foglie ormai gialle dei giorni
planando fan spazio alle nuove.
Fra steccati di assi consunte,
vagabonda si aggira l’essenza
dell’uomo che viaggia in se stesso,
e dai tempi di mondi perduti
non trova ne spazio ne meta.
Soffermarsi a guardare le porte,
che proteggono i cuori indifesi,
e cercare con modi gentili
di aprirle per farle sorridere ancora,
affinché gli occhi più tristi
... non restino offesi.