ANTICO EGITTO... E IL DESTINO

ANTICO EGITTO... E IL  DESTINO
Presso tutte le antiche culture, Il Fato o Destino è quel “Genio” che prende l’uomo per mano e lo guida lungo il suo cammino.

Gli Antichi Egizi non facevano eccezione. Credevano che  ogni creatura umana avesse un percorso già tracciato e stabilito prima ancora della sua nascita.
Stando così le cose,  dicevano i Saggi, nessun uomo era in grado di mutare il corso del proprio destino.  Però, aggiungevano, disponendo di alcuni elementi, come la data di nascita, la posizione di stelle e pianeti in quel giorno, ecc… si potevano, se non mutare, almeno prevedere le mosse del Destino e, quando possibile, provare a prevenirle o correggerle, oppure adattarvisi.

Shai, era il nome della Dea del Destino e non mancava mai all’appuntamento con una nuova vita che si affacciava a questo mondo.
Era sempre presente ad una nuova nascita, ma non si presentava mai da sola. Le inseparabili compagne di questo immancabile appuntamento erano altri due Geni: Renenet e Meskhenet.
La prima, incessantemente invocata dai mortali, era la Signora della Fortuna e la seconda, non meno autorevole delle altre due, era la Signora del Futuro.
Questa Triade, insieme costituiva anche la corte di Tuaret, la Dea che presiedeva al parto e che attraverso la sua Grande Sacerdotessa, assistiva la partoriente ed il bambino, cui dava responsi per il futuro.

Così si legge su un papiro custodito a Berlino:
Le tre Dee, assunte le sembianze di tre donne comuni, si presentrono nella casa del nobile Ea-User, la sui sposa, Rut-Tettet, stava avendo le doglie e l’assistettero amorevolmente assieme alle altre donne della casa.
Rut ebbe tre bei gemmellini.
Al primo dei tre che aprì gli occhi alla luce, la dea Meskhenet profetizzo:  “Sarà Re!”
Renenet aggiunse: “Dominerà su tutta la terra”
E Shai, infine: “Il suo Regno sarà breve, ma felice e prospero.”
La stessa cosa i tre benevoli Geni dissero quando venne al mondo il secondo gemellino.
All’arrivo del terzo, Shai esclamò: “Il suo Regno sarà lungo e duraturo.”
La stessa cosa profetizzarono le altre due Signore del Destino.
Quei tre neonati diventarono, in età adulta, i primi tre Sovrani della V° Dinastia.
Il racconto, invece, risale ad epoca ramessida: più di mille anni dopo.

 

                                             

Un’altra storia, assai simile ad alcune delle favole moderne, racconta della visita delle Tre-Signore ad un’altra partoriente, sposa di un Sovrano, la quale dette alla luce un bel maschietto.
“Fra diciotto anni un cane, un coccodrillo o un serpente, si presenterà qui per portarlo via.”
Sentenziarono insieme i tre Geni.
Significava che a diciotto anni il piccolo principe sarebbe morto per il morso di un cane o di un coccodrillo oppure di un serpente.

I compiti di queste tre simpatiche Signore, però, non terminavano qui e quelle non erano sempre così favorevoli e disponibili con i mortali.
Shai, Signora del Destino, era anche il Genio della Fatalità e dell’ineluttabilità del Fato e si sa che, a volerlo evitare, spesso si finisce ancor più velocemente nelle sue braccia.
Il Destino, sentenziavano i Saggi, rende vano ogni sforzo dei mortali per procurarsi ricchezza o felicità, se manca  il suo consenso.

Una Dea assai, invocata, dunque, Shai, e perfino minacciata, secondo la disposizione tutta egizia di pregar gli Dei.

 

Anche Renenet, Genio della Fortuna, era assai corteggiata, come lo era Meskhenet, che del Futuro di ogni mortale conosceva ogni particolare.
Tutte e tre, inoltre, erano invocate anche in molte altre circostanze: matrimoni, viaggi, affari, guerre, e altro ancora.