Piramide di Zoser o Djoser

Piramide di Zoser  o  Djoser

L'epoca di costruzione delle Piramidi ebbe inizio con la III° Dinastia.  Non si trattava ancora di una vera struttura dalla geometrica forma di piramide, ma il principio concettuale, probabilmente, era il tentativo di "trasporre un concetto spirituale in un monumento", come  scrive Cimmino nel suo   "Storia delle  Piramidi";  la speranza, cioé, del Faraone, di  avvicinarsi    a Ra e diventarne parte integrante.
La destinazione del grande complesso non doveva essere solamente  funeraria, ma  avere anche  una funzione celebrativa della regalità e della divinità del sovrano e la struttura, con la sua forma, doveva rispecchiarne il pensiero innovativo.
Non solo una mastaba, ma una successione di mastabe a forma di parallelepipedo, fino a comporre una "scala" di sei gradoni. La Piramide di Djoser, infatti, è conosciuta anche col nome di "Piramide   a Gradoni".
In realtà non fu l'unica. Altre ve ne furono, fatte costruire da Sekhemkhet, a Saqqara, e da Ka'aba a Zaviet el-Aryan.

La Piramide di Djoser,  primo, colossale Mausoleo faraonico, fu opera della genialità di un sol uomo: Imhopet, architetto, consigliere e confidente del Sovrano e suo Gran Visir (una specie di Primo Ministro).
Con Imhotep  l'architettura egizia  conobbe  una rivoluzione ed una evoluzione che solo la pietra poteva offrire, al contrario della mastaba, costruita in legno e mattoni crudi.
Con Imhotep, infatti,  si sperimentarono tutte le possibilità della pietra:  resistenza, maneggiabilità, ecc.  Le pietre usate erano  di poco più grandi dei mattoni delle mastabe, ma aumentarono presto di dimensione.
Il progetto iniziale, con molta probabilità, prevedeva una sola mastaba, a pianta quadrata di m. 63 per 8.30 di altezza;  la pianta finale, invece, risulta a base leggermente rettangolare e precisamente di 120 m.  circa per 110,   per un'altezza di 60 metri.
Alla prima mastaba, il grande architetto Imhotep aveva fatto aggiungere due strati che andavano gradualmente restringendosi fino ad assumere l'aspetto di una scala a quattro gradoni,    per un'altezza di 42 metri circa.
Il progetto, però, subì ulteriori variazioni. Almeno quattro, che trasformarono la strattura da mastaba in piramide.
La prima variazione ampliò solo lievemente la mastaba originaria,  il secondo intervento, invece, modificò la base in rettangolo,  con  un ampliamento di 8.32 metri,  ma solo sul lato  est.  Successivamente vennero aggiunti gli ultimi due gradoni e infine si procedette al rivestimento esterno in fine pietra calcare proveniente dalle cave di Tura.

La Piramide, così come la vediamo, è solo la parte visibile del mausoleo. Essa, infatti, poggia su una serie di pozzi che conducono alla stanza sepolcrale, a numerose camere ed a corridoi che formano un intricato labirinto.
Si arriva alla Sala del Sarcofago attraverso  una trincea  discendente di 21 metri circa e poi si percorre un tunnel di altri 20 metri e da qui, scendendo  lungo un pozzo quadrato,  di  7 metri per 7 e profondo 28 metri, si raggiunge la camera funeraria che,  interamente rivestita di blocchi  di calcare rosa di Assuan, fungerebbe da sarcofago.

La grande Piramide, però, costituisce solamente la parte centrale di una struttura  composta di elementi racchiusi all'interno di un muro  perimetrale dalle proporzioni veramente straordinarie:   945 metri circa per 278, con un'altezza non inferiore a metri 10,50.
All'interno di questa gigantesca muraglia si trovano:
- un colonnato
- il grande cortile  meridionale al cui interno si trovano un altare  e numerosi altri elementi
- il cortile per la cerimonia del Giubileo, la Festa Heb-Sed,    con i Templi dedicati all'Alto e Basso egitto e il Tempio a T (completamente distrutto),  probabilmente  per il Culto del Sovrano
- la  PIRAMIDE
- Undici pozzi annessi che,  ad una profondità di 33 metri circa,  raggiungono un complesso sistema di tunnel; presumibilmente era una zona destinata alla sepoltura di membri della famiglia reale e questo,  forse, costituisce il primo esempio  di tomba  reale  ad uso di "tomba di famiglia".
- Due strutture denominate "Casa Sud"  e  "Casa Nord", con i rispettivi cortili.
- il Tempio Funerario, con relativo cortile, corridoi e piccoli vani.  Completamente distrutto. Sotto la parte ovest,  una massiccia terrazza, si  snodano lunghissime gallerie sotterranee  sul cui percorso si aprono numerosi vani lunghi e stretti.
- Il Serdab, un vano contenente la statua del Sovrano e rappresentante il suo KA o Spirito.
- Il grande cortile settentrionale; anche questo con altare.

 


La grande muraglia che contiene tutti questi elementi è costituita da due muri paralleli assai spessi il cui spazio era stato  riempito da detriti e altro materiale pietroso. Il tutto fu  rivestito di materiale di calcare sia   all'interno che all'esterno.
All'interno il rivestimento era costituito da una successione di pannelli   che si alternavano in rientranze e sporgenze di mezzo metro circa.
All'esterno, invece, il rivestimento risultava davvero  assai spettacolare: 211  lastroni intervallati da nicchie larghe 4,20 metri circa.
Vi era una sola, monumentale entrata e si apriva ad angolo sul lato sud-est, fiancheggiata da due torri da cui partiva un altrettanto spettacolare colonnato.