PIRAMIDI ed ALLINEAMENTO CELESTE

PIRAMIDI  ed ALLINEAMENTO  CELESTE
 
 

PIRAMIDI ED ALLINEAMENTO CELESTE

Innanzitutto una premessa: l’orientamento degli edifici sacri era ritenuto di grande importanza nell’antichità e, dunque, anche quello delle Piramidi, per gli Egizi.
Quando, però, si discute oggi di “orientamento” delle Piramidi, di che cosa si parla? Si parla, secondo un’ipotesi dei piramidologi, di una correlazione fra la posizione delle 3 piramidi di Giza e quella delle tre stelle centrali della costellazione di Orione.
Secondo questa teoria , il Nilo corrisponderebbe alla Via Lattea: le tre Piramidi costituirebbero una mappa terrestre delle 3 stelle della cintura di Orione e la Sfinge corrisponderebbe alla Costellazione del Leone..
A sostegno di tale dottrina si espressero soprattutto i piramidologi Hamcok e Bouval asserendo che:
“…le tre piramidi e la sfinge rappresentano le costellazione di Orione e del Leone osservate all'alba dell'equinozio di primavera durante l'astronomica "Epoca del Leone" (ovvero l'epoca in cui il sole si trovava all'interno del Leone durante l'equinozio di primavera). Come tutte le epoche precessionali, si trattò di un periodo di 2 160 anni. Viene generalmente calcolata sul calendario gregoriano tra il 10 970 e l'8 810 a.C. »

Critiche a queste teorie non tardarono ad arrivare.
L’astronomo Krupp, che aveva studiato l’angolo tra l’allineamento della cintura di Orione e il NORD di allora, scoprì che quell’angolo era imperfetto. Krupp fece anche notare che la linea immaginaria che collegava i tre pianeti non era orizzontale come mostrano alcune immagini, ma era verticale ed imperfetta..
Krupp e Fairall trovarono anche altri problemi in quella teoria, tra cui il fatto che se la sfinge debba rappresentare il Leone, allora dovrebbe trovarsi sulla riva opposta del Nilo (la Via Lattea) rispetto alle piramidi (Orione), che l'equinozio di primavera del 10 500 a.C. si trovava nella Vergine e non nel Leone e che in ogni caso le costellazioni dello zodiaco nacquero in Mesopotamia ed erano completamente sconosciute in Egitto prima della tarda epoca greco-romana.
Per Collins, infine, che aveva notato come l'allineamento con le tre stelle della costellazione di Orione non fosse per nulla perfetto, le tre piramidi di Giza corrisponderebbero a un altro gruppo di stelle nella costellazione del Cigno: le cosiddette ali del Cigno (le stelle ε. γ e δ Cygni).
Fissare un allineamento delle Piramidi con la mappa stellare presuppone un’ottima conoscenza astronomica da parte delgi Egizi. In realtà non esistono documenti che avvalorino tale ipotesi, se non pochi accenni a stelle e costellazioni nei testi religiosi. In realtà, gli egizi non aveva alcuna idea della sfericità della Terra. Per gli egizi la Terra era un rettangolo enorme in mezzo al NUN, (le Acque Primordiali da cui era scaturito il Nilo), sovrastato da un secondo enorme rettangolo, che era il Cielo. Tra i due c’era uno spazio, ossia l’aria: terra e cielo, dunque, erano solo delle piattaforme separate dall’aria.
Con queste scarse conoscenze astronomiche, che, però, erano quelle dell’epoca, è assai improbabile pensare ad un allineamento celeste nella costruzione delle Piramidi. Piuttosto ad un orientamento verso il Nord.
Sappiamo per certo che gli egizi sapevano determinare il Nord ed avevano acquisito questa conoscenza attraverso l’esperienza:
- la piramide di Sekhmehet aveva una deviazione ad ovest di 11°
- la piramide di Djoser aveva una deviazione di 3°
- quella di Huni, soli O.24.25°
- quella di Keope è pressocché perfetta, cosa che fa presupporre già una buona conoscenza astronomica e matematica.
Quali le conoscenze astronomiche degli egizi? Dalle osservazioni sul moto degli astri attorno al Polo, avevano scoperto l’esistenza di quelle che chiamavano “stelle imperiture”; parlavano di sei “astri sfolgoranti” (che non si è riusciti ad individuare), di cinque pianeti che chiamavano “astri che non conoscono riposo”, di eclissi “incontro del sole e della luna” e di alcune costellazione che oggi è difficile individuare.
Circa l’individuazione del NORD, su cui orientare le costruzioni, comprese le Piramidi, si aiutavano con uno strumento rudimentale chiamato merkhet, costituito da un regolo dalla cui estremità partiva un filo a piombo, da una assicella con una fenditura verticale a forcella e da un piano fisso al suolo.
Un altro modo di determinare l’orientamento verso nord degli edifici era l’utilizzo delle ombre. Si conficcava un palo nel suolo nel punto scelto per uno degli angoli della costruzione: l’ombra proiettata avrebbe indicato esattamente la direzione est-ovest nei giorni degli equinozi, come è espresso in un papiro risalente al III secolo a.C.
All’epoca, però, gli Egizi non possedevano conoscenze astronomiche sufficienti a fissare con esattezza le date di equinozi e solstizi. Le conoscenze degli egizi derivavano da quelle dei babilonesi.
L’astronomia egizia, infatti, si basava essenzialmente sull’osservazione delle stelle e il calendario fu sviluppato sui dati forniti dal rapporto tra il corso anuale del Sole e la posizione della stella Sopdu ossia la stella Sirio.
All’epoca delle Piramidi, però, ossia 2500 anni circa, a.C. il Nord non era segnato dalla stella polare, ma dalla stella ALFA del DRAGO.