ROMOLO E REMO... gemelli capobanda
Conosciamo tutti il mito di Romolo e Remo: la loro nascita, la sorte di "esposti" in una culla di cannicci in balia delle acque del Tevere, la lupa che li salva e protegge, Faustolo e la moglie Acca che li allevano amorevolmente.
E' qui che li lasciamo, intanto che crescono.
Ma che cosa fanno nel frattempo i due gemellini?
Pur ignorando di essere figli nientemeno che del Dio della guerra, Marte, dal papà i due hanno ereditato pregi e difetti: coraggiosi ed attaccabrighe, ben presto si mettono a capo di una banda di giovani teppisti e si danno a scorrerie e ruberie in tutta la regione.
Inutile ogni tentativo di fermarli, da parte dei malcapitati pastori e contadini, fino a quando Remo non viene catturato durante una di quelle feste un po' orgiastiche i "Lupercalia", in onore di Pan, a cui i giovani partecipano sempre assai volentieri.
Condotto in presenza del Re di Alba, Amulio, Remo é accusato di aver rubato assieme ai compagni nei campi di Numitore, fratello del Re.
Questi consegna il ragazzo al fratello dicendogli di farne ciò che vuole.
Faustolo, però, il padre putativo, decide di rivelare a Romolo la loro vera identità e cioé, che lui e Remo sono figli di Marte e della vestale Rea Silvia, figlia di Numitore, re di Alba spodestato dal fratello Amulio.
A questo punto Romolo organizza un esercito, però il fratello Remo, cui Numitore ha restituito la libertà scoprendone la identità di nipote, muove guerra ad Amulio che rimane ucciso.
Il Regno viene restituito a Numitore, il legittimo Sovrano e i due gemelli tornano nel luogo dove sono vissuti e dove decidono di fondare una nuova città.... questa, però, è una delle tante versioni dei fatti... quella che circola comunementi tra i banchi di scuola... però...