Metaponto, Re di Icaria, desiderava ardentemente un figlio che, però, la moglie, Teano, non poteva dargli, perché sterile.
Metaponto decise allora di consultare un oracolo, ma prima della partenza, avvertì la moglie che se questo figlio non fosse arrivato entro un anno, l'avrebbe ripudiata.
La regina Teano, però, non si perse d'animo e si confidò con il fedelissimo amico mandriano, il quale le portò, di nascosto, due gemelli che aveva trovato esposti sui monti.
Al marito, di ritorno dall'oracolo, fece credere che fossero suoi e Metaponto, tutto felice e contento, considerandoli un dono del cielo, li accetto ed allevò amorevolmente.
Ma chi erano quei due gemelli che, crescendo, diventavano sempre più belli, fieri e coraggiosi? Sì da essere l'orgoglio di re Metaponto'
Erano nientemeno che i figli della sventurata Arne, che Poseidone aveva sedotto e messa incinta.
Questa Arne era figlia della profettessa Tea e di Eolo, Re dei venti, adottata da un certo Desmonte, segretamente innamorata di lei. Quando, però, questi si accorse che la ragazza era incinta, in preda a cocente gelosia, l'accecò e la rinchiuse in una tomba vuota dove la lasciò languire, nutrendola solo con pane e acqua.
Alla nascita dei due gemelli, Desmonte chiamò un servo e gli ordinò di esporli sui monti.
L'uomo che li trovò e li salvò da morte certa, era il mandriano della regina Teano.
I due gemelli, cui furono imposti i nomi di Eolo e Beoto, crebbero nella reggia di re Metaponto, come principi di sangue.
Qualche tempo dopo, però, la regina Teano, che non era affatto sterile, dette al marito una seconda coppia di gemelli.
I primi, però, di origine divina, erano assai più belli e prestanti dei fratelli minori e Metaponto li preferiva senz'altro agli altri due, suscitando l'ira e la gelosia della Regina, il cui pensiero costante divenne quello di disfarsi dei due intrusi.
L'occasione la fornì ancora una volta l'assenza di Metaponto, partito per recarsi al Santuario di Artemide.
Durante la sua assenza, la regina Teano studiò in ogni particolare un agguato in cui spingere i due divini gemelli. Organizzò una partita di caccia durante la quale i figli avrebbero dovuto provocare la morte dei fratelli maggiori, simulando un incidente.
Poseidone, però, impedì che ciò accadesse e venne in soccorso dei figli che, scoperto l'inganno dei fratelli minori, ingaggiarono con loro una lotta senza quartiere che si concluse con la morte di questo ultimi.
Con rammarico profondo, i due divini gemelli portarono a Teano i corpi senza vita dei due figli e la Regina alla loro vista, si trafisse con un pugnale.
Per sfuggire ad un eventuale vendetta, i due ragazzi si rifugiarono dal mandriano, dove furono raggiunti da Poseidone che rivelò loro la verità sulla loro nascita. I due fratelli appresero anche della madre che languiva in una tomba e si precipitarono a liberarla, uccidendo Desmonte, il suo crudele carceriere.