TULLIA MINORE

TULLIA MINORE


Si colloca  a pieno diritto  fra le figure femminili  più fosche della Storia di Roma Antica.
La Monarchia sta perdendo sempre più consensi;  di lì a poco, con Tarquinio il Superbo cesserà di esistere: i Re a quell'epoca si innalzavano ed abbattevano con la stessa facilità.

 

Tullia é il nome di entrambe le  figlie  di Servio Tullio, VI°  Re di Roma,  di cui non conosciamo i rispettivi prenomi; per distinguerle si  decise di chiamarle Tullia Maggiore e Tullia Minore.

Servio Tullio, che non é ancora Re,  ma solo Reggente in nome dei figli del precedente Sovrano, Tarquinio Arunte e Lucio Tarquinio, pensa bene di darle in spose ai due fratelli, in vista di qualche personale progetto. Le due coppie di sposi, però,  sono davvero assai male assortite: Tullia Maggiore, timida e mite, é stata fatta sposare al violento ed ambizioso Lucio, mentre l'ambiziosa e  violenta Tullia Minore, é stata data in sposa al mite e tranquillo Arunte.

Nulla di buono può nascere da una "accoppiatta" così scombinata...

Tullia Minore, donna divorata da sete di successo, onori e poteri, irresistibilmente attratta da quell'affascinante, ma cattivo soggetto  che é il marito di sua sorella, disprezza con tutte le forze l'imbelle marito impostole dalla sorte e con la stessa intensità odia la sorella che ritiene ingiustamente favorita dalla Dea-bendata. Per lei nutre grande disprezzo, ritenendola indegna di stare al fianco di un tale uomo di valore, mentre a lei é toccato un imbelle ed incapace.

Inutile dire che Lucio Tarquinio nutre gli stessi sentimenti per la moglie e il fratello!

Il passo dall'astio al delitto, soprattutto a quei tempi, é breve. Assai breve.

Tullia Minore, che non manca occasione per rinfacciare al cognato di avere per moglie una donna che: "muliebri cessaret audacia" (mancava di audacia femminile) come disse Tito Livio,   si libera dell'incomodo e altrettanto fa Lucio nei confronti del fratello Arunte.

Spediti i rispettivi consorti all'Averno, ai due non rimane che convolare a giuste notte.

Di certo Tullia Minore non possiede la tempra della suocera,  l'etrusca Tanaquilla,  ma in lei ha trovato un'ottima maestra e Lucio Tarquinio, il futuro Tarquinio il Superbo, che  diventerà   l'ultimo Re di Roma,  reputa assai più utile per la sua causa la disinvolta ambizione  di questa Tullia, invece che dell'altra.

Nessuna donna, prima, si può tranquillamente affermare, nemmeno la stessa Taqanilla con i due precedenti Sovrani,  gioca un ruolo altrettanto importante e decisivo  nell'ascesa al trono di  suo marito. Bisogna affrettare i tempi, però, poiché ci sono già troppi pretendenti a quel trono: i figli dello stesso Servio Tullio.


Lucio Tarquinio passa  all'attacco. Convoca il Senato per rivendicare, con un vibrante discorso,  i suoi diritti di legittimo erede al trono.

E' stata la moglie a spingerlo a quel passo e possiamo immaginarla nel suo palazzo, in preda ad ansia ed agitazione, mentre attende gli sviluppi degli eventi. Ma Tullia é anche donna inquieta e impaziente ed ecco che sale su un cocchio e si fa condurre al Senato, dando inizio ad una tragedia di una ferocia senza pari.


Avvertito degli eventi,  infatti, il Re, Servio Tullio,  ha raggiunto in Senato e al cospetto dei Senatori  rimprovera aspramente il genero.

Lucio  Tarquinio, però,  lo trascina fuori della Curia e lo getta giù per le scale. Il Re riesce a salvarsi, ma viene ferito a morte dai sicari. Si trascina per strada, ma ecco sopraggiungere  la figlia Tullia, la quale invece di fermarsi, ordina al cocchiere di proseguire e travolgere il padre morente.

Ecco come Tito Livio racconta l'episodio:

"... il cocchiere ristette tremante  e trattenne le redini, mostrando alla padrona il giacente trudicato Servio.... - e ancora - Via Scellerata si chiama quella in cui, come si narra, resa forsennata dalle Furie, Tullia fece passare il cocchio sul corpo del padre e portò sul cocchio insanguinato, lorda e aspersa essa stessa,  le tracce dell'eccidio paterno fin davanti ai Penati suoi e del marito."

 

Una donna resa "forsennata dalle Furie", sembra quasi giustificarla lo storico Livio.

In realtà, Tullia é una donna che ricorre alla violenza e al delitto e non esita  nemmeno  davanti al corpo agonizzante del padre per raggiungere quel trono e farlo occupare dal marito; una donna forte, abiziosa e audace, che non avrà timore a proclamarlo Re davanti ad un Senato che sa bene essere in gran parte ostile.